domenica 7 settembre 2008

Cara Italia, Non Hai Identità

9 Luglio 2006, l'Italia di Marcello Lippi è campione del mondo, sconfiggendo ai rigori la Francia di Raymond Domenech. Un Italia pragmatica, decisa che è partita in sordina ma si era convinta dei propri mezzi. Ma dove è finita quell'Italia?

Senza posare troppe critiche e responsabilità sulle spalle dell'ex ct Roberto Donadoni, l'idea generale che si è profusa è che in questi due anni la Nazionale azzurra ha smarrito in parte il proprio carattere, quell'idea di gruppo che ci rendeva solidi. C'era nell'aria che dopo il Mondiale del 2006 si potesse andare incontro alla fine di un ciclo, almeno per quei giocatori che proprio in Germania hanno reso al massimo. Di quel gruppo, molti, fanno ancora parte di questa Nazionale, alcuni perchè sono certezze, altri perchè non esistono delle valide alternative.

Gli addii di Totti e Nesta a vestire i colori azzurri si sono fatti sentire. Materazzi non è riuscito più a tornare allo stato di grazia con cui ci ha permesso di conquistare la Coppa del Mondo ed in attacco si stanno provando tutte le formule possibili per trovare equilibrio in un reparto che altrimenti è troppo spregiudicato. Anche nella partita di ieri sera si sono notate proprio queste due cose: alcuni blackout difensivi e poco sostegno al centrocampo da parte delle punte in fase difensiva; trend che si ripetono ormai da molto tempo, proprio dalla fine di quel Mondiale.

Le certezze della selezione azzurra sono sempre le solite, lo si vede quando Buffon salva l'Italia a più riprese, meritandosi a sorpresa il migliore in campo per i nostri. Capitan Cannavaro è fuori forma, non possiamo chiedergli la luna, però è l'unico birillo di una difesa che altrimenti casca troppo spesso; complici anche gli infortuni di Gamberini e Grosso all'inizio della partita. Peccato per il difensore viola, alla prima vera e propria apparizione per la sua Nazionale; lui che assieme a Chiellini dovrà condurre il reparto nel futuro. Quasi imbarazzante l'incuratezza con cui Cassetti perde l'uomo. Sicuramente ci sarà da calcolare uno stato di forma non eccezzionale, ma non può essere questa una scusante per vincere soffrendo con Cipro (con tutto il dovuto rispetto alla Nazoinale cipriota). Tanti giocatori paiono appagati, senza quella fame necessaria, un pò la situazione specchiata del Milan in Serie A. Una squadra incapace di ringhiare su ogni pallone, dove ci vogliono le invenzioni dei singoli per sbloccare una situazione, come quel secondo gol, dove si vede invece la voglia di chi ha da mettersi in mostra. Gilardino non è pervenuto per quasi tutto l'incontro, ma Lippi si fida di lui, togliendo Toni, e viene ricompensato con quel tacco che solamente chi ha la mente lucida può fare. Camoranesi aveva già mostrato, assieme a Di Natale, nella prima giornata di campionato di essere ben rodati, ed assieme a Buffon sono quelli che hanno figurato meglio. Poco, però, troppo poco per quelle che devono essere le nostre ambizioni.

Il problema del ringiovanimento della squadra c'è, non possiamo nasconderci, ma è la fonte di tutto ciò che ci preoccupa maggiormente. Lippi si fida dei suoi uomini, ed è giusto, però a discrezion di logica, bisognerebbe convocare i giocatori che stanno "meglio", senza sconvolgere gli equilibri tattici della squadra; e se l'Italia non ha alternative a Barzagli, Casseti, Iaquinta o dei ricambi validi agli altri abituè, non possiamo ambire ad obbiettivi troppo alti. Riconoscendo le qualità di questi giocatori, che è poi il motivo per cui giocano nella Serie A (oppure in Bundesliga come Barzagli), non li considero all'altezza della situazione. Fanno impressione i nomi di Dossena, Ambrosini, Cassano e Legrottaglie non convocati, o comunque non presenti sul campo da gioco. Magari il talento di Barivecchia non è splendente al momento, però ha sempre la marcia in più per poterti cambiare la partita. Donadoni ha avuto il coraggio per lo meno di portarselo agli Europei, ora bisogna che Lippi inizi a fare qualche scommessa e non pensi che si possano cambiare solamente 2-3 giocatori da quello che era il gruppo dell'ultimo Mondiale per poter andare a vincerne un altro. I dubbi vengono, poiché il ct schiva ogni tentativo dei giornalisti per sapere cosa intende fare per il rinnovamento del gruppo, mentre all'inizio della sua avventura sembrava propenso a convocare molti giovani, usando parole di miele anche per i vari Giovinco e Balotelli che ora invece dichiara non pronti per questo genere di salto.

Non si possono certo dubitare le qualità di Marcello Lippi, allenatore vincente ed intelligente, ma qualche chance a questi ragazzi la si potrebbe anche dare, in modo da poter vedere all'opera anche noi un nostro potenziale Benzema, Rooney, Fabregas, Cristiano Ronaldo, Affellay. Qualche giovane ce l'ha a disposizione, dipende solo da lui se sfruttarli o meno, come fece abilmente nel 2004 con Daniele De Rossi, uno che pronto ci è nato. Serve un avvicendamento per ritrovare serenità e stabilità, perchè di vincere grazie alla fortuna non ci interessa.

Forza Italia!


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