mercoledì 10 settembre 2008

Il Personaggio della Settimana: Antonio Di Natale

Abbiamo semplicemente ritardato la sua apparizione in questa rubrica di una settimana, ed abbiamo fatto un'eccezione per lui anche se c'è la giornata di "riposo". Le due doppiette nel giro di una settimana non sono roba da poco, vanno evidenziate in qualche modo, anche perché nessuno dei gol è banale ed inutile alla causa. L'esordio col botto di Francesco Valiani ne aveva oscurato in parte il gol nell'apertura dei giochi, ma con la prestazione in Nazionale è esplosa la Di Natale mania. Anche Lippi, solitamente sempre poco propenso a rivelare dettagli precisi, ha sottolineato che Di Natale sarà sicuramente presente anche contro la Georgia. Come dargli torto, quando questo giocatore è in forma, fa quella che si dice: la differenza. Un ragazzo tranquillo, ma di carattere forte, partenopeo, è un anticonformista a cui non piacciono le esultanze con dedica; di sicuro quello che gli piace è fare gol, ma non banali, pensati, studiati ed eseguiti con precisione chirurgica, esattamente come gli nascono in mente pochi istanti prima, un artista del pallone.

Antonio Di Natale, nato a Napoli il 13 Ottobre 1977, è uno dei tanti gioielli "sfornati" dalle giovanili dell'Empoli, un vero e proprio talento del calcio italiano, che purtroppo si è consacrato leggermente in ritardo. Non è stato facile però l'adattamento alla Toscana, dove a soli 14 anni, si trovava spaesato, lontano dai suoi genitori e 4 tra fratelli e sorelle. Addirittura una sera scappa e torna a casa, rifiutandosi di tornare a Empoli, finchè non gli viene proposta una cena con il suo idolo, ed allora punta empolese, Vincenzo Montella. Entrambe di sangue napoletano, diventano subito amici, e Montella funge da "fratello maggiore" per il "piccolo" Totò. Milita nel settore giovanile toscano fino all'età di 20 anni, quando inizia la girandola di prestiti a giro per l'Italia. La sua prima stagione sarà nell'Iprezola, squadra facente parte della C2 (dove, tra l'altro, allo stesso tempo nelle giovanili militava Davide Succi; settore giovanile che ha sfornato un altro personaggio del calcio italiano: Marco Ballotta; che ha lanciato nel calcio che conta talenti come: Fabio Bazzani; ed è stato allenato a fine anni 80 da Alberto Zaccheroni). A seguire un anno passato parecchio in ombra nella neopromossa in Serie C1 Varese, dove la coppia d'attacco formata da Sergio Pellissier e Davide Possanzini non lascia molto spazio al giovane Totò. Tant'è che nell'Ottobre del 1998, Di Natale viene ceduto in comproprietà al Viareggio, e finirà la stagione con 25 presenze e 12 reti all'attivo. A fine stagione l'Empoli decide di riscattarlo e di farne un punto fisso del proprio attacco, quindi all'età di 22 anni Antonio torna alla base per rimanerci. Compone un attacco delle meraviglie con gli altri talenti emergenti: Bresciano e Marchionni. Disputerà in totale 5 stagioni (3 di B e 2 di A), affiancando anche Maccarone e Rocchi, realizzando in tutto 158 presenze e 49 reti (18 in 60 presenza di Serie A). Durante l'esperienza empolese viene anche coinvolto nel giro della Nazionale, esordendo nell'era di Trapattoni nel 2002, all'età di 25 anni contro la Turchia. Nel 2004, a 27 anni (anche se da compiere), arriva nel calcio che conta, e si trasferisce all'Udinese, la sua attuale squadra, la quale investe una cifra vicino ai 20 miliardi di vecchie lire per averne le prestazioni sportive. Avendo sempre ricoperto i ruoli esterni del fronte offensivo, o l'appoggio alla punta, Spalletti vede in lui l'ultimo vertice per il triangolo offensivo che proporrà: Di Natale, Iaquinta, Di Michele; tanta qualità. Grazie alla classe dei tre giocatori d'attacco, l'Udinese conquista un quarto posto che le permette di giocare i preliminari di Champions League, che verranno superati, ma l'Udinese sarà eliminata poi nella fase a gironi, finendo in Coppa UEFA. L'avventura di Di Natale a Udine continua in maniera positiva, ed indipendentemente dagli altri interpreti là davanti, lui c'è sempre, con una grande regolarità, dimostrando un'ottima integrità fisica. Nel 2006 Donadoni lo aggrega definitivamente al gruppo della Nazionale, utilizzandolo come esterno sinistro d'attacco; stesso ruolo che ricopre anche in Friuli. La stagione del 2007/2008 pare essere quella della piena maturazione di Totò, che con i suoi 17 gol (record in carriera nella massima serie), trascina l'Udinese in Coppa UEFA, rimanendo in lotta fino all'ultimo per un posto in Champions League. Il ct Azzurro lo convoca per la spedizione per gli infelici Europei in Svizzera ed Austria; esperienza triste per Di Natale che sbaglia il rigore decisivo contro la Spagna nei quarti di finale. Queste 4 reti in 7 giorni sono il modo migliore per rialzare subito la testa e ricordarsi che si possiede un grandissimo talento, a volte solamente discontinuo.

Di Natale è un beniamino dei tifosi dell'Udinese, i quali lo vorrebbero in Friuli a vita (d'altronde in 5 stagione conta 135 presenze con 43 reti, che dopo l'esordio in campionato salgono a 45; il record lo detiene Lorenzo Bettini con 67 gol, cifra non impensabile per Totò). Sogno che potrebbe diventare realtà, poiché in estate Antonio era stato cercato da club di prima fascia internazionale, ma ha rifiutato ogni offerta per rimanere a Udine, alla quale si è legato con un contratto fino al 2013, praticamente fino a fine carriera. Chissà se davvero Di Natale vuole battere il record di Bettini; intanto il folletto di Napoli crea, inventa e ci delizia con tocchi di miele e gol sopraffini.

Godetevi questa clip con alcune prodezze dello scugnizzo di Napoli, uno di cui si parla ancora troppo poco.



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