Poteva essere poker quello di stasera se il Napoli non avesse perso al da Luz di Lisbona, dove ha prevalso il Benfica sui partenopei. Stava rischiando grosso pure l'Udinese, che è dovuta andare fino alla lotteria dei rigori per tirare il sospiro di sollievo. Facili gli impegni per Sampdoria e Milan che gestiscono bene il risultato d'andata. Ora si attendono i sorteggi dalle urne di Nyon.
Oggi pomeriggio era stata la Sampdoria la prima squadra a legittimare il successo dell'andata ed accedere quindi alla fase a gironi. Dovevano convincere le due punte di "riserva" - Bonazzoli e Fornaroli - e meglio non potevano fare che segnare le due reti con cui la Samp recuperano il gol di svantaggio e vincono pure in Lituania. Per i blucerchiati le cose iniziano in affanno e vanno pure sotto su azione da calcio d'angolo su cui Zelmikas punisce la retroguardia immobile. E' vero che c'è un largo margine da poter gestire, ma è meglio chiudere i conti subito. Il colpo del KO per i lituani va atteso fino alla ripresa, quando proprio Fornaroli devia di testa un tiro di Gastaldello su carambola in area e porta il punteggio in pari. Veramente ottime alcune giocate di questo ragazzo che continua a mostrare le sue doti evidenti. C'è tempo ancora per vedere il bel gol di Bonazzoli che segna con un tiro dal limite dell'area stile "colpo da biliardo". Si rivede in campo anche Bellucci ed i tifosi non vedono l'ora di riavere la coppia con Cassano che incantò anno scorso. Per ora ci si gode la vittoria, sperando che possa spronare i ragazzi di Mazzarri pure in campionato.
E' stato poi il turno del Milan che andava a Zurigo per vincere; legge rossonera quando si tratta d'Europa. Quella che si trasforma in una bella serata per il popolo milanista, non inizia nel migliore dei modi, ed il Milan crea poco, complicandosi spesso la vita nella fase di possesso nella propria trequarti, commettendo una serie di ingenuità che mettono spesso i giocatori dello Zurigo in condizioni di segnare. Per fortuna del Milan gli svizzeri non sono eccelsi sottoporta e sbagliano molto, errori che alla lunga si pagano. Per settanta minuti è un Milan a luci ed ombre, con Ronaldinho che ogni tanto prova a dare qualche lampo al gioco, ma come ormai accade ultimamente, gioca da fermo. Ancelotti non ci sta a subire così ed arriva al punto di levare Ambrosini per mettere Kakà - nel frattempo era già entrato Maldini al posto di Kaladze, infortunatosi nel primo tempo. Sarà un lampo di Dinho, che serve Sheva sulla corsa in area e l'ucraino segna il gol che tutti volevano e si aspettavano, per la gioia personale e quella di compagni e staff; speriamo sia l'inizio di un ritorno. Potrebbe pure raddoppiare Shevchenko che manca l'appuntamento su un cross costruito sull'asse tutto "samba" Ronaldinho-Kakà. Alla fine, pure con qualche brivido, arriva la vittoria e a Milano continua il periodo buono dopo la bufera.
Ti aspetti la prova di maturità da una squadra, ed invece rischi di avere la beffa. E' sicuramente quello che è passato per la testa a Pozzo - chiuso nel suo gabbiotto di vetro - quando ha visto i suoi subire due gol nei minuti di recupero - uno per finale di tempo. Una sofferenza quella per i friulani, che erano partiti dall'ottimo 2-0 della trasferta e si sono fatti recuperare in casa; d'altronde l'esperienze non arriva da sé. Rischia subito nei primi minuti la formazione di Marino su Frei, ma Handanovic compie un miracolo e salva la porta friulana. Il primo tempo - come molto anche del secondo - si gioca sul filo dei nervi, con qualche contrasto più duro, ma l'arbitro sbaglia poco o niente e mantiene il pallino della partita. Una sassata per il morale il gol che subisce l'Udinese a fine primo tempo, complice una papera di Handanovic sull'insidioso tiro di Hajnal. Rientrare negli spogliatoi in questo modo non è il massimo e Marino dovrà spronare i suoi per chiedere maggiore concentrazione. Per fortuna dell'allenatore viene annullato un gol ad avvio di ripresa a Frei, ma per il resto del secondo tempo è l'Udinese a prendere l'iniziativa e costruisce varie azioni pericolose e pare che il risultato sia destinato a cambiare, ma in favore per i friulani. Da segnalare un paio di brutti interventi della formazione tedesca, ma soprattutto uno in uscita di Weidenfeller su Floro Flores, che lo colpisce in uscita a pugni chiusi, andando a cercare volontariamente il contatto; errore di valutazione qui da parte di Fernandez. Marino leva Di Natale a dieci minuti dalla fine, poiché il risultato pare ormai in bacheca, ma quando meno te l'aspetti la squadra più esperta ti punisce, sempre con il solito Hajnal che sfrutta una sponda casuale di Valdéz e si va ai supplementari. Le squadre sono stremate, ma l'Udinese prova con qualche spunto delle sue punte più veloci a mettere in difficoltà la retroguardia tedesca, ma la palla non vuole proprio finire dentro. Si va quindi alla lotteria dei rigori, dove l'Udinese prevale per 4-3, grazie a due splendide parate di Handanovic - una proprio sull'uomo partita Hajnal. Sofferta vittoria ma meritata per i ragazzi di Marino che possono continuare a lottare su tre fronti.
Si voleva il poker, ma l'ultima squadra italiana è stata proprio quella a cadere. Il Napoli non ce la fa ad espugnare il da Luz, anche se gli uomini di Reja hanno dato molto e mostrato grande orgoglio. Dopo un tempo gestito abbastanza equilibratamente, i partenopei crollano nella ripresa, peccando pure di esperienza. Sfortunato Cannavaro quando colpisce il palo nei minuti di recupero del primo tempo, un gol che avrebbe sicuramente cambiato le sorti degli azzurri. Invece che rientrare in campo determinati, gli uomini di Reja tornarno mosci in campo e subiscono le iniziative di un Di Marìa in grande spolvero - purtroppo - ma sarà un altro grande giocatore, Reyes, ad infilare la palla in rete con una bella stoccata che batte Gianello e porta i lusitani in vantaggio. Il vero colpo di scena accade quando Reja leva dal campo Lavezzi - migliore nelle fila del Napoli - per inserire Denis, senza voler provare un assedio finale. A sette minuti dalla fine il Napoli subisce la seconda rete su una bella girata di Nuno Gomes ed i napoletani tirano i remi in barca. Speriamo che questo colpo sia metabolizzato presto dai partenopei, che devono concentrarsi sul campionato e Coppa Italia, in modo da poter ripetere un'altra bella annata. La squadra non era costruita per affrontare l'impegno europeo, ma i ragazzi ci hanno voluto provare lo stesso, uscendone a testa alta; il Benfica non è certo una "squadretta".
Listiamo qui di seguito tutte le squadre che hanno passato il turno e si sono qualificate per la fase a gironi dell Coppa UEFA, figrano già molte squadre di blasone, tenendo considerato che vanno aggiunte alla fase seguente a quelle dei gironi le terze dei gruppi di Champions League:
Ajax, Amburgo, Aston Villa, Benfica, Braga, Club Brugge, CSKA Mosca, Deportivo La Coruna, Dinamo Zagabria, FC Metalist Kharkiv, Feyenoord, Hereenveen, Hertha Berlino, Kobenhavn, Galatasaray, Lech Poznan, Manchester City, Milan, MSK Zilina, Nancy, NEC, Olympiakos, Partizan Belgrado, Portsmouth, PSG, Racing Santander, Rosenborg, Sampdoria, Schalke 04, Siviglia, Slavia, Spartak Mosca, Standard Liegi, Stoccarda, Tottenham, Twente, Udinese, Valencia, Wolfsburg.
Facciamo giustizia anche per quelli che seguono la Coppa Italia, dove il Genoa ha chiuso il quarto turno ad eliminazione diretta vincendo per 2-1 - in rimonta - su un ottimo Ravenna. I grifoni erano andati in svantaggio grazie al bel gol di Pettinari, ma si sono dovuti arrendere alla devastante doppietta del Principe Milito. L'attaccante argentino continua a dare spettacolo e mostra le sue eccellenti qualità; pare strano che nessuna grande abbia colto l'occasione prima di Preziosi, un bell'affare per la squadra di Gasperini. Ora al quinto turno il Genoa se la vedrà con l'Inter, ma le motivazioni sono quelle giuste.
Oggi pomeriggio era stata la Sampdoria la prima squadra a legittimare il successo dell'andata ed accedere quindi alla fase a gironi. Dovevano convincere le due punte di "riserva" - Bonazzoli e Fornaroli - e meglio non potevano fare che segnare le due reti con cui la Samp recuperano il gol di svantaggio e vincono pure in Lituania. Per i blucerchiati le cose iniziano in affanno e vanno pure sotto su azione da calcio d'angolo su cui Zelmikas punisce la retroguardia immobile. E' vero che c'è un largo margine da poter gestire, ma è meglio chiudere i conti subito. Il colpo del KO per i lituani va atteso fino alla ripresa, quando proprio Fornaroli devia di testa un tiro di Gastaldello su carambola in area e porta il punteggio in pari. Veramente ottime alcune giocate di questo ragazzo che continua a mostrare le sue doti evidenti. C'è tempo ancora per vedere il bel gol di Bonazzoli che segna con un tiro dal limite dell'area stile "colpo da biliardo". Si rivede in campo anche Bellucci ed i tifosi non vedono l'ora di riavere la coppia con Cassano che incantò anno scorso. Per ora ci si gode la vittoria, sperando che possa spronare i ragazzi di Mazzarri pure in campionato.
E' stato poi il turno del Milan che andava a Zurigo per vincere; legge rossonera quando si tratta d'Europa. Quella che si trasforma in una bella serata per il popolo milanista, non inizia nel migliore dei modi, ed il Milan crea poco, complicandosi spesso la vita nella fase di possesso nella propria trequarti, commettendo una serie di ingenuità che mettono spesso i giocatori dello Zurigo in condizioni di segnare. Per fortuna del Milan gli svizzeri non sono eccelsi sottoporta e sbagliano molto, errori che alla lunga si pagano. Per settanta minuti è un Milan a luci ed ombre, con Ronaldinho che ogni tanto prova a dare qualche lampo al gioco, ma come ormai accade ultimamente, gioca da fermo. Ancelotti non ci sta a subire così ed arriva al punto di levare Ambrosini per mettere Kakà - nel frattempo era già entrato Maldini al posto di Kaladze, infortunatosi nel primo tempo. Sarà un lampo di Dinho, che serve Sheva sulla corsa in area e l'ucraino segna il gol che tutti volevano e si aspettavano, per la gioia personale e quella di compagni e staff; speriamo sia l'inizio di un ritorno. Potrebbe pure raddoppiare Shevchenko che manca l'appuntamento su un cross costruito sull'asse tutto "samba" Ronaldinho-Kakà. Alla fine, pure con qualche brivido, arriva la vittoria e a Milano continua il periodo buono dopo la bufera.
Ti aspetti la prova di maturità da una squadra, ed invece rischi di avere la beffa. E' sicuramente quello che è passato per la testa a Pozzo - chiuso nel suo gabbiotto di vetro - quando ha visto i suoi subire due gol nei minuti di recupero - uno per finale di tempo. Una sofferenza quella per i friulani, che erano partiti dall'ottimo 2-0 della trasferta e si sono fatti recuperare in casa; d'altronde l'esperienze non arriva da sé. Rischia subito nei primi minuti la formazione di Marino su Frei, ma Handanovic compie un miracolo e salva la porta friulana. Il primo tempo - come molto anche del secondo - si gioca sul filo dei nervi, con qualche contrasto più duro, ma l'arbitro sbaglia poco o niente e mantiene il pallino della partita. Una sassata per il morale il gol che subisce l'Udinese a fine primo tempo, complice una papera di Handanovic sull'insidioso tiro di Hajnal. Rientrare negli spogliatoi in questo modo non è il massimo e Marino dovrà spronare i suoi per chiedere maggiore concentrazione. Per fortuna dell'allenatore viene annullato un gol ad avvio di ripresa a Frei, ma per il resto del secondo tempo è l'Udinese a prendere l'iniziativa e costruisce varie azioni pericolose e pare che il risultato sia destinato a cambiare, ma in favore per i friulani. Da segnalare un paio di brutti interventi della formazione tedesca, ma soprattutto uno in uscita di Weidenfeller su Floro Flores, che lo colpisce in uscita a pugni chiusi, andando a cercare volontariamente il contatto; errore di valutazione qui da parte di Fernandez. Marino leva Di Natale a dieci minuti dalla fine, poiché il risultato pare ormai in bacheca, ma quando meno te l'aspetti la squadra più esperta ti punisce, sempre con il solito Hajnal che sfrutta una sponda casuale di Valdéz e si va ai supplementari. Le squadre sono stremate, ma l'Udinese prova con qualche spunto delle sue punte più veloci a mettere in difficoltà la retroguardia tedesca, ma la palla non vuole proprio finire dentro. Si va quindi alla lotteria dei rigori, dove l'Udinese prevale per 4-3, grazie a due splendide parate di Handanovic - una proprio sull'uomo partita Hajnal. Sofferta vittoria ma meritata per i ragazzi di Marino che possono continuare a lottare su tre fronti.
Si voleva il poker, ma l'ultima squadra italiana è stata proprio quella a cadere. Il Napoli non ce la fa ad espugnare il da Luz, anche se gli uomini di Reja hanno dato molto e mostrato grande orgoglio. Dopo un tempo gestito abbastanza equilibratamente, i partenopei crollano nella ripresa, peccando pure di esperienza. Sfortunato Cannavaro quando colpisce il palo nei minuti di recupero del primo tempo, un gol che avrebbe sicuramente cambiato le sorti degli azzurri. Invece che rientrare in campo determinati, gli uomini di Reja tornarno mosci in campo e subiscono le iniziative di un Di Marìa in grande spolvero - purtroppo - ma sarà un altro grande giocatore, Reyes, ad infilare la palla in rete con una bella stoccata che batte Gianello e porta i lusitani in vantaggio. Il vero colpo di scena accade quando Reja leva dal campo Lavezzi - migliore nelle fila del Napoli - per inserire Denis, senza voler provare un assedio finale. A sette minuti dalla fine il Napoli subisce la seconda rete su una bella girata di Nuno Gomes ed i napoletani tirano i remi in barca. Speriamo che questo colpo sia metabolizzato presto dai partenopei, che devono concentrarsi sul campionato e Coppa Italia, in modo da poter ripetere un'altra bella annata. La squadra non era costruita per affrontare l'impegno europeo, ma i ragazzi ci hanno voluto provare lo stesso, uscendone a testa alta; il Benfica non è certo una "squadretta".
Listiamo qui di seguito tutte le squadre che hanno passato il turno e si sono qualificate per la fase a gironi dell Coppa UEFA, figrano già molte squadre di blasone, tenendo considerato che vanno aggiunte alla fase seguente a quelle dei gironi le terze dei gruppi di Champions League:
Ajax, Amburgo, Aston Villa, Benfica, Braga, Club Brugge, CSKA Mosca, Deportivo La Coruna, Dinamo Zagabria, FC Metalist Kharkiv, Feyenoord, Hereenveen, Hertha Berlino, Kobenhavn, Galatasaray, Lech Poznan, Manchester City, Milan, MSK Zilina, Nancy, NEC, Olympiakos, Partizan Belgrado, Portsmouth, PSG, Racing Santander, Rosenborg, Sampdoria, Schalke 04, Siviglia, Slavia, Spartak Mosca, Standard Liegi, Stoccarda, Tottenham, Twente, Udinese, Valencia, Wolfsburg.
Facciamo giustizia anche per quelli che seguono la Coppa Italia, dove il Genoa ha chiuso il quarto turno ad eliminazione diretta vincendo per 2-1 - in rimonta - su un ottimo Ravenna. I grifoni erano andati in svantaggio grazie al bel gol di Pettinari, ma si sono dovuti arrendere alla devastante doppietta del Principe Milito. L'attaccante argentino continua a dare spettacolo e mostra le sue eccellenti qualità; pare strano che nessuna grande abbia colto l'occasione prima di Preziosi, un bell'affare per la squadra di Gasperini. Ora al quinto turno il Genoa se la vedrà con l'Inter, ma le motivazioni sono quelle giuste.
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