La più bella partita della stagione dell'Inter è stata quando ha riposato per un'intera settimana la squadra ed ha avuto la possibilità di lavorare molto bene, quindi, Mourinho, si auspica che la partita di questa giornata potrà offrire lo stesso livello di gioco della partita fatta contro la Roma. "Un atmosfera positiva ed un rapporto fantastico tra i giocatori", queste le parole di Mourinho per sterzare ogni dubbio sull'ambiente interista.
C'è rispetto per l'avversario che gioca un bel gioco ed i risultati parlano per le loro qualità, ma l'Inter è "consapevole delle proprie capacità e della propria voglia, con uno spirito vincente che ha portato le vittorie nelle ultime partite, ma non sarà una gara facile". Niente riposo per Ibrahimovic, che quindi gioca anche contro il Palermo, perché "il campionato è una competizione dove non c'è un partita più importante dell'altra. Per lo meno, così la penso io e penso che la mia filosofia non è sbagliata. Devi vincere per essere campione. Devi arrivare all'ultimo giorno con più punti dei tuoi avversari". Muntari è disponibile e giocherà, quando il giornalista gli chiede se può dare la formazione risponde "Muntari +10" - ovvia risata di tutti - "Ibra +9".
La partita della Nazionale sarà una in più, ma queste sono le regole, se vuole giocare per la Nazionale va e poi giocherà di nuovo nell'Inter, riposo zero. Le convocazioni non sono una sorpresa per l'allenatore che se le aspettava, niente di sorprendente, una cosa normale.
Sulla Juventus con gli stessi punti dell'Inter, dove allena Ranieri, definito un "brocco" in pratica da Ranieri, Mourinho risponde che questa è una provocazione, anche se Mou ha rispetto per il tecnico ribadisce che "non è Ranieri che ha gli stessi punti di Mourinho, è la Juve. Ma penso che domani non avranno gli stessi punti di noi". Infine, conclude "io rispetto il lavoro di tutti". "Meglio giocare con la Juve che viene da sette vittorie che da sette sconfitte".
Mourinho ribadisce che "due mesi fa ho detto che i più forti sono quelli che rimangono davanti. In questo momento penso che i candidati ai titoli sono tutti, finché è matematicamente possibile. Fino al giorno che i candidati sono solamente alcuni, allora bene, altrimenti hanno tutti le loro possibilità".
Una domanda interessante quando gli viene chiesto di fare un paragone tra la stampa inglese e italiana, ma l'allenatore risponde che "questo non è possibile. Potete paragonare il giornalismo sportivo spagnolo, italiano, portoghese, francese perché siamo tutti simili. Lì ci sono due pagine per giornale che parlano di sport, non quotidiani dedicati, un minuto flash nel dopo partita e le conferenze stampa di cinque minuti. La stampa inglese è fantastica" - con relativa risata. Le pressioni non sono una novità per Mourinho, lui ribadisce di essere portoghese, non inglese, la sua formazione come allenatore non è tanto diversa da quello che accade in Italia.
Per quanto riguarda Quaresma che ha avuto le sue possibilità, con prestazioni calanti e conseguente non convocazione nel Portogallo, Mourinho sostiene che "avrà nuovamente delle possibilità, ma Mancini in settimana si è allenato molto bene e sta bene, penso che ritornerà lui come opzione. Anche Obinna negli ultimi minuti ha portato più intensità nel gioco e più intensità, trovando condizione e giocato che hanno contribuito alla vittoria. Anche Mario ha fatto due, tre partite bene. Ibra. Abbiamo un nucleo di attaccanti molto forte e non posso convocare tutti. Ho dato l'opportunità a Quaresma di prendere 3 giorni senza pensare al calcio, nel quale può stare a riflettere, andare a trovare la famiglia. Tre giorni senza calcio e prossima settimana può diventare un giocatore molto importante per noi, poiché ci saranno i nazionali che ritorneranno dagli impegni, Quaresma diventerà di nuovo un'opzione per me". Viene chiesta la differenza tra la partita con il Genoa di Cruz e quelle a Cipro e con l'Udinese e quello che è cambiata è la disciplina tattica del giocatore, dopo aver parlato come uomo con Mourinho e questa disciplina è quello che piace di più a Mourinho: "la cosa più importante, più importante del gol è che un giocatore vuole giocare per la squadra". Non vi è sfuggito che non nomina Adriano (e nemmeno Crespo)?
Poi, però, quando gli si chiede se fosse stato convocato senza febbre, l'allenatore risponde "si", ma non commenta le parole del Presidente. Si cerca di aggirare la domanda, chiedendogli come pensa che ha trattato la situazione la stampa e Mourinho dice: "non leggo molto". Come è il rapporto con Adriano? "Personale". Poche parole, pochi spiragli in cui scorgere, ma il carattere è sempre lo stesso. Quando si chiede di mercato Mourinho risponde in maniera diversa da quello che circola sui giornali: "io sono convinto e preparato per arrivare fino a fine stagione con questo gruppo. Non sono io che chiederò un nuovo giocatore e nemmeno la risolverò. Il mercato di gennaio è fatto per chi non ha lavorato bene in estate, che protegge i giocatori, dandogli nuove opportunità e più felicità. Ma è un mercato dove non mi piace fare dei cambi importanti. I 29 giocatori sono troppo, ma sono tranquillo di arrivare a fine stagione con lo stesso gruppo". Questa la risposta che fornisce il tecnico ad un giornalista per quanto riguarda la possibilità di qualche movimento a gennaio a causa dell'infortunio di Van Nistelrooy, particolarmente per Crespo, "ma se Hernàn può essere importante per un'altra squadra, perché non può essere importante per noi?"
C'è rispetto per l'avversario che gioca un bel gioco ed i risultati parlano per le loro qualità, ma l'Inter è "consapevole delle proprie capacità e della propria voglia, con uno spirito vincente che ha portato le vittorie nelle ultime partite, ma non sarà una gara facile". Niente riposo per Ibrahimovic, che quindi gioca anche contro il Palermo, perché "il campionato è una competizione dove non c'è un partita più importante dell'altra. Per lo meno, così la penso io e penso che la mia filosofia non è sbagliata. Devi vincere per essere campione. Devi arrivare all'ultimo giorno con più punti dei tuoi avversari". Muntari è disponibile e giocherà, quando il giornalista gli chiede se può dare la formazione risponde "Muntari +10" - ovvia risata di tutti - "Ibra +9".
La partita della Nazionale sarà una in più, ma queste sono le regole, se vuole giocare per la Nazionale va e poi giocherà di nuovo nell'Inter, riposo zero. Le convocazioni non sono una sorpresa per l'allenatore che se le aspettava, niente di sorprendente, una cosa normale.
Sulla Juventus con gli stessi punti dell'Inter, dove allena Ranieri, definito un "brocco" in pratica da Ranieri, Mourinho risponde che questa è una provocazione, anche se Mou ha rispetto per il tecnico ribadisce che "non è Ranieri che ha gli stessi punti di Mourinho, è la Juve. Ma penso che domani non avranno gli stessi punti di noi". Infine, conclude "io rispetto il lavoro di tutti". "Meglio giocare con la Juve che viene da sette vittorie che da sette sconfitte".
Mourinho ribadisce che "due mesi fa ho detto che i più forti sono quelli che rimangono davanti. In questo momento penso che i candidati ai titoli sono tutti, finché è matematicamente possibile. Fino al giorno che i candidati sono solamente alcuni, allora bene, altrimenti hanno tutti le loro possibilità".
Una domanda interessante quando gli viene chiesto di fare un paragone tra la stampa inglese e italiana, ma l'allenatore risponde che "questo non è possibile. Potete paragonare il giornalismo sportivo spagnolo, italiano, portoghese, francese perché siamo tutti simili. Lì ci sono due pagine per giornale che parlano di sport, non quotidiani dedicati, un minuto flash nel dopo partita e le conferenze stampa di cinque minuti. La stampa inglese è fantastica" - con relativa risata. Le pressioni non sono una novità per Mourinho, lui ribadisce di essere portoghese, non inglese, la sua formazione come allenatore non è tanto diversa da quello che accade in Italia.
Per quanto riguarda Quaresma che ha avuto le sue possibilità, con prestazioni calanti e conseguente non convocazione nel Portogallo, Mourinho sostiene che "avrà nuovamente delle possibilità, ma Mancini in settimana si è allenato molto bene e sta bene, penso che ritornerà lui come opzione. Anche Obinna negli ultimi minuti ha portato più intensità nel gioco e più intensità, trovando condizione e giocato che hanno contribuito alla vittoria. Anche Mario ha fatto due, tre partite bene. Ibra. Abbiamo un nucleo di attaccanti molto forte e non posso convocare tutti. Ho dato l'opportunità a Quaresma di prendere 3 giorni senza pensare al calcio, nel quale può stare a riflettere, andare a trovare la famiglia. Tre giorni senza calcio e prossima settimana può diventare un giocatore molto importante per noi, poiché ci saranno i nazionali che ritorneranno dagli impegni, Quaresma diventerà di nuovo un'opzione per me". Viene chiesta la differenza tra la partita con il Genoa di Cruz e quelle a Cipro e con l'Udinese e quello che è cambiata è la disciplina tattica del giocatore, dopo aver parlato come uomo con Mourinho e questa disciplina è quello che piace di più a Mourinho: "la cosa più importante, più importante del gol è che un giocatore vuole giocare per la squadra". Non vi è sfuggito che non nomina Adriano (e nemmeno Crespo)?
Poi, però, quando gli si chiede se fosse stato convocato senza febbre, l'allenatore risponde "si", ma non commenta le parole del Presidente. Si cerca di aggirare la domanda, chiedendogli come pensa che ha trattato la situazione la stampa e Mourinho dice: "non leggo molto". Come è il rapporto con Adriano? "Personale". Poche parole, pochi spiragli in cui scorgere, ma il carattere è sempre lo stesso. Quando si chiede di mercato Mourinho risponde in maniera diversa da quello che circola sui giornali: "io sono convinto e preparato per arrivare fino a fine stagione con questo gruppo. Non sono io che chiederò un nuovo giocatore e nemmeno la risolverò. Il mercato di gennaio è fatto per chi non ha lavorato bene in estate, che protegge i giocatori, dandogli nuove opportunità e più felicità. Ma è un mercato dove non mi piace fare dei cambi importanti. I 29 giocatori sono troppo, ma sono tranquillo di arrivare a fine stagione con lo stesso gruppo". Questa la risposta che fornisce il tecnico ad un giornalista per quanto riguarda la possibilità di qualche movimento a gennaio a causa dell'infortunio di Van Nistelrooy, particolarmente per Crespo, "ma se Hernàn può essere importante per un'altra squadra, perché non può essere importante per noi?"
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