mercoledì 19 novembre 2008

Le Meteore Del Calcio Italiano: Jocelyn Blanchard

Visto che siamo in clima di Inter-Juventus, ho scelto una meteora dell'ambiente. Siamo nel 1998 ed alla Juventus c'è una piccola colonia di "galletti", dove quello principale è Zinedine Zidane, poi ci sono anche Thierry Henry e Didier Deschamps - anche se il primo qualifica come meteora del calcio italiano - ed infine c'è Jocelyn Blanchard. Al suo arrivo in bianconero parlando dei connazionali disse: "Giocare al loro fianco sarà bellissimo, così come avere per compagno di squadra un fuoriclasse del calibro di Del Piero». Se per giocare intendeva in allenamento, sarà stato contento, altrimenti, decisamente meno.

Blanchard nasce a Béthune il 28 maggio 1972 e cresce calcisticamente nell'USL Dunkerque, debuttando nel calcio professionistico a 18 anni, occupando il ruolo di centrocampista centrale che è stato il suo trampolino di lancio. Una delle caratteristiche del giocatore erano gli inserimenti negli spazi e si rendeva spesso pericoloso dui calci piazzati, tanto da guadagnarsi le attenzioni del Metz che lo fa debuttare in Ligue 1 nel 1995. Quel Metz è pieno di talenti, vi militano Songo'o, Song, Pirès, Mboma ed il giovane Saha, insomma una rosa predestinata a vincere un trofeo ed arriva la Coppa di Lega francese. L'anno successivo i granata francesi sfiorano addirittura il colpaccio con il campionato, ma terminano al secondo posto. Nonostante sia reputato come uno dei migliori giocatori del torneo, viene scartato da Jacquet per il Mondiale del 1998 e Blanchard se lo guarda dalla poltrona di casa.

Arriva, comunque, inaspettatamente, l'offerta della Juventus che lo ingaggia come possibile sorpresa del campionato e - come spesso accade - si rivela flop della Serie A. Per Blanchard solamente dodici gare in campionato - più altre nove nelle altre competizioni - con una media voto sotto al 5! Troppo lento per il nostro campionato e non segna nemmeno un gol. Non c'è altra soluzione che cercare qualche acquirente ed appena si fa avanti il Lens, in Corso Ferraris non ci pensano due volte a cederlo all'istante, ma, incredibilmente, in Francia si ritrasforma, portando la squadra giallorossa alla semifinale di UEFA, ed al secondo posto del 2002. Dopo quattro stagioni si trasferisce in Austra - all'Austria Vienna - tentando un'esperienza all'estero più "soft", vincendo un campionato (2006) e tre Coppe d'Austria (2005, 2006, 2007). Tutt'ora vi milita nonostante sia ormai 36enne.


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