mercoledì 24 settembre 2008

4a Giornata: Infrasettimanale di Fuoco

Stasera riparte la Serie A con la giornata infrasettimanale, ricca - come sempre - di appuntamenti emozionanti. Continua, quindi, il "tour de force" che costringerà le grandi a stringere i denti per mantenere i ritmi esasperanti durante questo periodo della stagione. Chi potrà, avrà la possibilità di fare molta turnazione (o turn-over per le persone a cui piacciono gli inglesismi). Una di queste squadre è la Fiorentina di Cesare Prandelli, che grazie all'operato estivo di Pantaleo Corvino, non ha dovuto fare nessuna rinuncia d'organico e potrà contare su molte soluzioni. Sicuramente SuperMou non avrà problemi a gestire la sua rosa "troppo ampia" rispetto a come la desiderava lui. Mentre saranno sicuramente meno tranquille le altre, con la Roma su tutte, costretta probabilmente a rinunciare anche ad Aquilani (anche se la risonanza ha dato esito negativo per la gioia di Spalletti) per la partita impegnativa di stasera, ed anche, come è ormai routine, a Totti.

Chi pare aver deciso di non applicare dei cambiamenti sono Del Neri ed Allegri, entrambe alla caccia di punti nello scontro che vedrà le loro squadre protagoniste allo stadio Azzurri d'Italia. Sicuramente, il tecnico del Cagliari è quello con le maggiori necessità, poiché va cambiato quello zero che li lascia soli all'ultimo posto in classifica, che altrimenti diverrebbe veramente pesante. Il calendario non ha aiutato certamente la squadra sarda, che dopo aver affrontato la Juventus avrà due impegni esterni di fila e poi il Milan in casa, non proprio una ripresa facile. Contro i bianconeri è stato mostrato un buon calcio, ed i ritorni da titolari di Acquafresca, Canini e Conti fanno ben sperare i tifosi rossoblù che aspettano i primi tre punti. Non saranno certo i bergamaschi a fare la carità, che dopo i punti persi - ma l'ottima prova - contro il Catania, ricevono i sardi in casa con la voglia di mostrare a tutti che non erano solamente un exploit casuale. Del Neri potrà contare sui soliti uomini, a parte Bellini, che pare non aver recuperato dal versamento alla coscia e sarà sostituito sulla destra - con ogni probabilità - da Rivalta. Dopo le discussioni portate avanti in settimana, Jeda sarà seduto sulla panchina, mentre Ferri rimarrà sempre in tribuna; Allegri ha deciso di tenere ancora in castigo il terzino che d'estate voleva andarsene, anche se l'allenatore cerca di camuffare il tutto come scelta tecnica. Sarà uno scontro tra bomber, con Floccari ed Acquafresca che cercano il primo centro stagionale.

Il Bologna di Arrigoni non ha assorbito bene psicologicamente le due sconfitte di misura nelle ultime due giornate ad opera di Atalanta e Fiorentina. Il tecnico rossoblù spera che contro l'Udinese la sua squadra possa andare a punti, anche se il compito che vengono chiamati a fare i suoi giocatori non è dei più semplici. Molti elementi dell'ultima partita verranno fatti riposare; lasciando fuori Adailton, Bombardini e Di Vaio in favore di Amoroso e Marchini, che completeranno il centrocampo a 5 con Volpi, Valiani e Mudingyai. Ancora incerto l'utilizzo dell'ex doriano, per il quale il tecnico attenderà gli ultimi minuti per decidere. Sicure invece le assenze di Castellini (out per tutta la settimana: infiammazione al ginocchio) e Moras; in difesa figurerà Britos, che aveva fatto bene contro la Fiorentina. Esordio stagionale anche per Lanna se veramente "Bomba" verrà tenuto in panchina. Come ormai si sa da un paio di settimane, Marino non potrà effettuare grandi cambiamenti, poiché gli uomini sono quasi contati a causa delle indisponibilità, soprattutto nel reparto difensivo. La difesa, orfana ancora di Felipe e Zapata, sarà la solita linea a 4 formata da Ferronetti, Coda, Domizzi e Lukovic; anche se l'allenatore potrebbe optare per qualche cambio dell'ultima ora. Trovano sempre più conferme i due cileni Isla e Sanchez, schierati anche questa sera dal primo minuti. Per l'attaccante cileno di cui si parla tanto bene è un'altra occasione ghiotta per mettersi in mostra, vista la contemporanea assenza del "big" Di Natale, lasciato a casa per precauzione. Quagliarella pare l'indiziato a schierarsi al centro dell'attacco, affiancato appunto da Sanchez e Pepe, con Floro Flores in panchina.

A Verona il Chievo affronterà il Torino e cercherà di dare seguito alla prova positiva fornita a Marassi contro la Sampdoria. Iachini dovrà fare a meno dell'acciaccato Esposito, schierando Iunco al suo posto, che andrà a completare il tridente assieme a Pellissier e Langella. Figura sempre indisponibile anche Kerlon, mentre Bogdani - seppur acciaccato - sarà portato in panchina. In difesa si rivede Yepes, dopo la prova positiva di domenica, che porterà sicuramente la sua maggiore esperienza in campo. Sicuro l'out di Rosina, incerto quello di Corini. I due giocatori catalizzatori del gioco di De Biasi sono usciti malconci domenica contro l'Inter e dovranno probabilmente dare forfait per stasera. Attenzione quindi ad Abbruscato che potrebbe partire dall'inizio e cercare di ritagliarsi uno spazio. Se anche Corini dovesse rinunciare all'appuntamento è pronto Simone Barone, assente da titolare da tempo. Interessante il dato statistico: il Torino non è mai andato a punti contro il Chievo in Serie A, sempre sconfitte per i granata; sarà uno stimolo in più per i ragazzi di De Biasi sfatare questo tabù?

Affascinante è lo scontro che si svolge a Marassi tra Genoa e Roma, dove ci sarà sicuramente una bella partita tra due squadre offensive che giocano un ottimo calcio. Per la Roma deve essere la partita delle conferme, con Spalletti che carica i suoi dichiarandosi "ancora in corsa su tutti i fronti"; una buona iniezione di fiducia per una sqaudra che si presenterà decimata dagli infortuni. Nell'infermeria romanista figurano: Juan, Pizarro, Totti, Baptista e Cassetti; 5/11 della formazione titolare. L'allarme per Aquilani è rientrato, ma si prospetta panchina per il giovane centrocampista, la cui risonanza è stata negativa per la lesione, ma positiva per una distrazione; più probabil un impegno a tempo pieno domenica contro l'Atalanta. Serata da "sorci verdi" per la linea difensiva della Roma che se la dovranno vedere con il Principe Milito ed i suoi due "scagnozzi": Sculli e Gasbarroni. Il laterale pare abbia già recuperato dal disturbo muscolare e dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, a meno che Gasperini non opti per lasciarlo ancora a riposo ed inserire Palladino. Confermata il resto della formazione che l'allenatore spera possa far valere il fattore campo per battere un'altra grande del campionato. Partita speciale per Matteo Ferrari che affronterà per la prima volta la "sua" Roma da ex, ma non farà assolutamente sconti a Vucinic & Co.

Con tutto il rispetto dovuto al Lecce, ma quella di stasera pare una formalità per questa Inter. La squadra vista a Torino, in grado di demolire i granata in 75 minuti, non pare volersi fermare più. Mourinho ha chiesto ai suoi giocatori sei punti prima del derby: tre sono già oin saccoccia, gli altri ci dovranno pensare stasera le "riserve". In difesa ci sarà il ritorno di Chivu che prenderà il posto dell'indisponibile Maxwell, mentre Burdisso farà riposare Materazzi. A centrocampo ci sarà il solo avvicendamento tra Stankovic e Vieira, mentre in avanti la vera rivoluzione, con l'ultimo tridente tutto a riposo, ed in campo: Balotelli, Cruz e Quaresma. El Jardinero è stato messo da parte dopo l'ultima stagione da protagonista, e dovrà avere le motivazioni giuste per convincere Mourinho a schierarlo ancora; storie diverse per i due laterali, che dovranno cancellare le prove opache fornite recentemente. Insomma Mou punta su motivazioni diverse, visto che la testa di molti è già al derby di domenica, tutti a parte capitan Zanetti che stasera festeggerà le 600 presenze in nerazzurro, un primato incredibile. Il Lecce non vorrà lasciare vita facile ai nerazzurri, ma se il gioco è quello mostrato domenica, per i salentini c'è poco da fare, ed il "Tir" (Tirobocchi) dovrà scansarsi alla forza del tir interista. Non si escludono colpi di scena, d'altra parte è il calcio lo sport in questione.

C'è invece chi utilizzerà le forze psicologiche della vecchia guardia per raggiungere un altro risultato positivo, si tratta della Juventus di Ranieri. Imbattuta assieme all'Inter, vola sulle ali dell'entusiasmo e chissà dove poteva essere se non lasciava quei due punti a Firenze, persi ad opera di un Gilardino formato super. Il tecnico romano si trova a fare delle scelte obbligate, visti i forfait di due grandi come Buffon e Camoranesi, ma a Cagliari Manninger ha dimostrato di saper fare il suo e Marchionni non ha sfigurato; quindi fiducia ai sostituti. Riprenderanno fiato Molinaro, sostituito da De Ceglie e Sissoko che verrò sostituito da Marchisio. Torna in campo Poulsen che aveva saltato l'ultima trasferta in Sardegna. Curiosa la storia di Momo Sissoko, alle prese con il Ramadam e quindi accusa la fatica in questo periodo; ha però tutto il rispetto di Ranieri che acconsente nel farlo riposare. Torna Del Piero accanto ad Amaurì, ma la notizia vera è la presenza di Nedved in campo, non tanto perchè il ceco giochi ancora - anche se non più in tenera età - ma perchè Giovinco, ragazzo prodigio, non riesce proprio a vedere il campo; eppure Ranieri per i giovani ha un debole. Non c'è solo Juventus all'Olimpico questa sera, l'avversario è di quelli temibili, guadagnandosi un'ottima reputazione in questo avvio di campionato. Zenga ed il suo Catania stanno facendo buoni progressi e l'allenatore ha la possibilità di poter scegliere tra svariati elementi e diversi moduli da poter proporre in campo. Certo, Lo Monaco non è così conosciuto - come dice qualcuno - ma di sicuro ha fatto un ottimo mercato per i siciliani. Sempre ai box Spinesi che viene raggiunto - nuovamente - da Carboni. Zenga schiererà tre punte, con Plasmati centrale e Paolucci-Mascara più larghi. Proprio il ragazzo che è andato in rete prossima settimana dovrà affrontare contro il suo passato, presente e probabile futuro: cresciuto nelle giovanili bianconere ne è pure tifoso, la società di Torino ne detiene ancora metà cartellino e potrebbe volerselo riportare alla base se continua a fare bene.

Il vero big-match di stasera si svolgerà sul campo dell'altro Olimpico, quello di Roma, dove due squadre che puntano alle posizioni in alto si affrontano per slanciarsi definitivamente in classifica. La Lazio di Delio Rossi e la Fiorentina di Cesare Prandelli giocano un calcio molto equilibrato, anche se i due allenatori stanno iniziando a valutare bene tutto il potenziale che hanno a propria disposizione, schierando formazioni nettamente propense ad attaccare. A meno di smentite dell'ultima ora, con cambiamenti di modulo improvvisi, sarà una battaglia vera e propria. E' sbagliato pensare ai laziali storditi a livello mentale, poiché la partita con il Milan è pesante solo per il risultato, ma in campo ha dimostrato di essere all'altezza. Il vantaggio di avere solamente il campionato a cui pensare permette a Rossi di poter far guadagnare continuità ai propri elementi. Ci sono due opzioni da poter schierare in campo: si parla di un ipotetico 4-4-2 a rombo come è stato fatto nelle ultime giornate oppure uno sperimentale 4-3-2-1 con la coppia Foggia-Pandev dietro a Zarate e Mauri a centrocampo; possibile anche la presenza di De Silvestri per Lichtsteiner. Se fosse veramente la seconda formazione quella messa in campo, la Lazio dimostra di voler portare presto a casa i tre punti e chiudere la partita, quindi con il primo tempo molto attivo. Sempre indisponibili Rocchi e Dabo, mentre si rivedranno in campo Cribari e Radu per Rozenhal e Kolarov. La Fiorentina esegue la solita metamorfosi, cambiando 6/11 presenti contro il Bologna e presentando con ogni probabilità il 4-4-2 a rombo utilizzato a La Gerlande in Champions League. Fuori: Kroldrup, Jorgensen, Gobbi, Santana, Donadel, Jovetic e dentro: Dainelli, Zauri, Vargas, Almiron, Montolivo, Mutu. Dovrebbe esser stato lasciato a riposto totale Santana, che ha giocato con continuità le altre partite. La rosa della Fiorentina è ampia e Prandelli deve esser bravo a gestire le energie, senza esagerare, evitando di creare malumori all'interno dello spogliatoio. Tutti si aspettano di più da questa squadra, e dopo la vittoria con il Bologna, i tre punti con la Lazio sembrano un ottimo trampolino di lancio per inseguire il treno della zona Champions. Zauri verrà chiamato a giocare contro il suo passato (5 stagioni con la maglia della Lazio), ma la vera sfida sarà centrata sui due attaccanti, poiché Zàrate-Gilardino sono le punte più in forma di questo avvio di stagione e saranno pronti a colpire ancora.

C'è anche chi non ha voglia di fare un campionato anonimo, ed è la situazione di Napoli-Palermo. Le due squadre attraversano un periodo di forma eccezionale, ma dovranno stringere i denti avendo poche possibilità di turnazione, soprattutto i partenopei che hanno speso tanto nell'impegno di UEFA e dovranno rinunciare ancora una volta a Lavezzi. Reja resiste all'idea di applicare del turnover e schiererà Hamsik e - se ce la farà - anche Maggio dal primo minuto. Ballottaggio tra Rinaudo ed Aronica per il posto lasciato dallo squalificato Santacroce, con il primo in leggero vantaggio; inoltre, Pià sarà in panchina e Denis titolare con Zalayeta, la prova del brasiliano non deve aver convinto molto l'allenatore. Dall'altra parte Ballardini dà ancora fiducia ai giocatori in grado di battere il Genoa, confidando nell'ottima salute mentale della squadra. Simplicio e Cavani sono quindi chiamati a ripetere le ottime prove. Si dovrebbe rivedere Miccoli, ma solamente in panchina per via precauzionale, probabile un tempo di gioco per lui.

Tutti sembrano prendere sotto gamba l'impegno del Milan che giocherà stasera al Granillo di Reggio Calabria, ma in questo stadio non è mai stata una passeggiata giocare per le grandi, soprattutto durante un'infrasettimanale. Non è detto che questa sia una partita semplice per i giocatori di Ancelotti, che dovranno essere concentrati al massimo, lasciando da parte il 4-1 di domenica con la Lazio ed il derby che li attende; altrimenti stasera potrebbe essere l'inizio di un nuovo collasso. Ancelotti farà pochi cambi, passando però ad un 4-3-1-2. Sicure le assenze di Jankulovski, Maldini ed Ambrosini in favore di Favalli, Kaladze e Flamini. (a meno che Ringhio non rinunci all'ultimo dopo il gonfiore della mano di domenica). Più convulsa la situazione delle punte, dove davanti a Kakà giocherà sicuramente Shevchenko, con Pato e Borriello che si giocano l'altro posto disponibile. Confermata anche la presenza di Seedorf in cabina di regia al posto di Pirlo, sperando che il gioiello nero del Milan continui a fare la differenza. Non è un periodo facile per la Reggina, che dopo essersi sorbita la ripresa della Roma, rischia di essere complice anche della ripresa del Milan. Orlandi fa sedere in panchina i giovani a cui aveva dato fiducia, inserendo Halfredsson e Brienza dall'inizio, dando più esperienza alla squadra e sperando in una maggiore fluidità offensiva da parte dei suoi. Di sicuro Corradi dovrà fare più di quanto ha fatto domenica per riuscire a dare un senso al suo campionato. Sarebbe un vero colpo per i calabresi subire questo secondo ko in poco tempo, per lo più nella veste di vittima sacrificale.

L'ultima partita che chiude i giochi è Siena-Sampdoria. I blucerchiati devono ancora vincere la prima partita dopo i due parti e la sconfitta con la Lazio e sicuramente cercheranno di mettere in difficoltà il Siena di Giampaolo. I toscani hanno la fortuna di recuperare Maccarone dopo la decurtazione della squalifica (Mourinho mugugnerà per il suo Muntari) che andrà a fare coppia con Calaiò, lasciando a Ghezzal solo un posto in panchina. Per il resto formazione tipo. In casa Samp c'è il pieno mistero. Dipende se Mazzarri vuole provare a far giocare Bonazzoli da subito, oppure se farlo subentrare a partita in corso. Se l'ariete fosse titolare, si prospetta un attacco a 3 con Cassano e Franceschini larghi, mentre Delvecchio sarebbe in panchina. Altrimenti si dovrebbe rivedere Cassano prima punta con Delvecchio in appoggio. Dovrebbe rientrari Pieri sulla sinistra del centrocampo al posto di Ziegler. FantAntonio ci proverà ancora, sperando che questa sia la volta buona.


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