mercoledì 10 settembre 2008

Le Meteore del Calcio Italiano: Samir Beloufa

Dalla lista infinita di meteore passate per la Serie A, quest'oggi esce: Samir Beloufa, difensore franco-algerino, nato Melun (provincia di Parigi) il 27 agosto 1979. E' arrivato in Italia in maniera travagliata, quasi quanto è stata travagliata la sua "permanenza" nel Paese.

Come per molti ragazzi nord-africani, Samir cresce, sia fisicamente che calcisticamente, in Francia, dove milita in numerose giovanili, per poi finire in quelle del Cannes nel 1995; prestigiosa scuola calcistica francese, dove durante le stagioni dal 1995-1997 militerà con giocatori del calibro di: Sebastien Frey, Peter Luccin, Johan Micoud e Jonathan Zebina. A giudicare dai talenti, sembrerebbe un'isola felice per giovani dal futuro luminoso, ed infatti, assieme a Frey, rappresenta uno dei migliori talenti della Nazionale francese Under 18 (avendo ben 45 presenze), attirando l'attenzione di mezza Europa. Il primo ad interessarsi è il Napoli, il quale trova un accordo per firmare a 100 milioni a stagione (lire ovviamente, ma era il 1997) con il ragazzo in scadenza di contratto con il Cannes, ma ci fu un problema ed il contratto non fu mai depositato, rimettendo il giovane Samir sul mercato degli svincolati, rappresentando una vera e propria opportunità per le varie big europee. Si interessano a lui Arsenal, Paris Saint Germain, ma soprattutto il Milan di Fabio Capello che vide nel ragazzo un campione.

L'accoglienza per l'arrivo al Milan è calda; sulle testate giornalistiche si legge: "Milan, e' arrivato Beloufa. Sara' il nuovo Thuram?". Lo descrivevano come un ragazzo molto pacato e tranquillo, ma in campo era forte di testa e con un'ottima visione di gioco, ma un pò lento. A questo punto sta a Capello cercare di capire quale è la categoria che più si addice al giovane, ed opta per tenerlo aggregato alla prima squadra per questa stagione. La stagione è veramente misera per giocare in una squadra che si chiama Milan: appena il decimo posto in Campionato e la miseria di tre presenze per Beloufa. Capello viene esonerato ed al suo posto arriva Alberto Zaccheroni, il quale riconosce la stoffa nel giocatore, ma decide di affidarsi all'esperienza di giocatori che dànno più garanzie, spedendo il giovane Samir nella squadra Primavera. In quella stagione Beloufa vince il trofeo di Viareggio, ma avrebbe sicuramente preferito collaborare nella vittoria della Serie A dei suoi compagni.

Da qui inizia il vero tour per l'algerino, dal quale la società si aspetta il salto di qualità per poterlo finalmente utilizzare nella prima squadra, quindi quale migliore soluzione che mandare il ragazzo a farsi le ossa in Serie B? Il Monza, succursale nota del Milan, è la squadra in cui Beloufa militerà nel 1999-2000, ma le soddisfazioni sono minime e mettono in oscuro tutto quel che era stato fatto di buono fino a lì, con 12 presenze di cui solamente una da titolare; ma tanti, tanti fischi. Il Milan pensa che non si sia ambientato al calcio italiano e lo spedisce prima al Losanna, dove in due mesi non colleziona alcuna presenza, poi nel Novembre del 2001 si trasferisce all'Anversa, trovando un posto da titolare stabile, segnando addirittura la sua prima rete ufficiale. Sembra che finalmente le cose possano tornare a girare bene per Beloufa, ma il Milan decide di cederlo quando viene a sapere dell'interesse del Bastia, realizzando una piccola plusvalenza, ma rimediando un vero e proprio flop. Il ritorno nel campionato transalpino non è per niente una buona esperienza e Samir torna ai vecchi fasti e passa l'intera stagione in panchina (1 sola presenza). Si prospetta un nuovo cambio di casacca per la stagione successiva, ma i pretendenti per Beloufa iniziano ad essere pochi, ma il Mouscron, in Belgio, decide di dare una nuova chance al giocatore algerino, che ha ormai 24 anni. Qui Beloufa trascorre due stagioni senza particolari sussulti, ma per lo meno colleziona una buona dose di presenze (52) con cui riesce a rimettersi in mostra, debuttando anche per la Nazionale algerina, con la quale nel 2004 ha anche partecipato alla Coppa d'Africa, dove passa il girone, ma viene eliminato dal Marocco nei quarti.

Beloufa prosegue la carriera in Belgio, ma stavolta nel Westerlo, dove rimane altre due stagioni, cioè fino al 2007, anno in cui il suo contratto scade e non viene rinnovato, poichè in questo tempo sono solo 12 le presenze di Samir in campo. Il ventottenne algerino prova la carta di cambiare ancora campionato, facendo un periodo di prova, poi fallito, nello Sheffield Wednesday. Deluso e cosciente del fatto che nel grande calcio non sarà più capace di entrare, Samir Beloufa accetta l'offerta fattagli dagli svedesi dell'Helsinborg, vedendo pure i campi delle competizioni europee in Coppa UEFA.

Prossimo anno Samir Beloufa compirà trent'anni, anche se la faccia è sempre quella del ragazzino che arrivò in Italia con un carico di grandi speranze. Molto probabilmente sa che non riuscirà a colmare il proprio sogno di vesitre la casacca dei "galacticos" del Real Madrid. Con 3 presenze in Serie A e 12 in Serie B, per quello che ci si aspettava da lui, Beloufa si qualifica al 100% come meteora del calcio italiano, sicuramente non ha imitato nemmeno l'ombra di Thuram. Eppure, ancora oggi, quando si sente il nome di Samir Beloufa, per qualche strano motivo, lo si associa al Milan. Ma le meteore sono così, vanno e vengono.


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