martedì 23 settembre 2008

Piedi da Fenomeni...O Traiettorie Impossibili?

Quanto influisce realmente il pallone utilizzato sulle prestazioni dei singoli giocatori?

Questa è una domanda che si pongono molte persone nell'ambiente calcistico da svariati anni, precisamente dai Mondiale del 2002, che suscitarono nelle aziende sportive uno spiccato interesse verso la ricerca e lo sviluppo dell'elemento essenziale di una partita: il pallone.

Sino ad allora c'erano state sicuramente delle innovazioni tecniche, poiché nei primi anni si ricorda l'uso di semplici "budella" di maiale gonfiate e rilegate. Nel 1970 Adidas presentò il Telstar, un modello storico del pallone da calcio, che venne utilizzata anche nei seguenti mondiali del 1970. Una delle figure più classiche del pallone da calcio era il Tango disegnato da Adidas nel lontano 1978, un modello destinato a durare nel tempo - precisamente 20 anni - composto da 32 "pannelli" in pelle ricoperti da una resina impermeabile (precisamente i pannelli erano 12 pentagoni e 20 esagoni). Ci fu nel 1994 l'introduzione del modello Questra, ma era semplicemente una leggera evoluzione del Tango. Poi, nel 1998 apparì il Tricolore - sempre di Adidas - destinato ad essere il pallone del Mondiale di Francia '98, il primo pallone a più colori ad essere introdotto in un torneo così importante, e l'ultimo ad utilizzare il modello classico del Tango.

Da qui, però, scatta qualcosa alla casa madre, la quale decide di impegnare un team di ingegneri dedicati all'innovazione di questo strumento sportivo. Andava fatto qualcosa di innovativo e rivoluzionario. Così fu, e nel 2002 - al Mondiale Nippo-Coreano - ci vediamo presentato il famoso "Fevernova"; un pallone totalmente diverso, un oggetto del tutto nuovo destinato a cambiare il gioco in qualche modo. Chiaramente, la forma era sempre sferica, ma ci fu molta diffidenza quando venne provato per le prime volte. Si parlava di un pallone troppo grande, leggero e soprattutto che prendeva traiettorie stranissime, quasi impossibili da prevedere da parte dei portieri. La palla era molto sottile (appena 3 mm) e l'esterno non era più pelle, bensì sintetico, costituito da poliestere e varie composizioni di gomme. Uno degli strati aveva delle microcelle piene di gas che si comprimevano all'impatto, creando una relazione diretta con la forza del calcio. Dall'Adidas avevano assicurato che questo fattore - unito all'abilità di calciatori di livello mondiale - potesse dare ai palloni traiettorie più definite ed una maggiore resistenza. Purtroppo, fu tutto l'opposto, ed è da questo momento in poi che vediamo eseguire a molti giocatori delle vere proprie "prodezze".

Bisogna quindi innovare ancora e si giunge all'Europeo del 2004 - dove sempre Adidas - presenta il Roteiro, un pallone dallo stile esaltante, ma la sostanza non cambia. Pallone leggero come pochi e destinato a fornire sempre più spettacolo per gli spettatori, ma molto meno buon umore nei giocatori - con i portieri in prima fila - destinati in alcuni casi a subire figuracce a causa di traiettorie impossibili. Fu il primo pallone realizzato con una macchina termosaldante invece che cucito, ma questo non ebbe i risultati sperati, anche se c'è da registrare la nota positiva nelle vendite di questo oggetto. Un fatto non ignorabile per tutte le altre grandi case di attrezzature sportive, le quali decidono di muoversi per creare anche loro dei team di sviluppo per nuovi design. L'Adidas sente il puzzo di bruciato, quindi mette il cosidetto "Adidas Innovation Team" immediatamente a lavoro per portare avanti un nuovo progetto, che verrà poi fatto vedere al pubblico poco prima dei Mondiali del 2006 in Germania. Si tratta del +Teamgeist, una vera e propria evoluzione, avendo raggiunto quasi la forma di una sfera perfetta, con 14 pannelli curvilinei e le cuciture erano interne, saldando quindi tutti i pannelli assieme. Ma più mai durante la competizione abbiamo visto gol fuori dal comune, quanto è stato responsabile il pallone?

Ultimo, ma non da ignorare è stato il più recente Europass, usato agli Europei 2008 in Svizzera ed Austria. Ormai sono soprattutto i portieri a contestare i nuovi palloni, lamentandosi delle traiettorie che essi assumono, rendendoli impossibili da prendere. Anche il pallone è diventato parte del business calcistico, poiché diventa più importante offrire spettacolo e gol improbabile che curare il gioco in sé, ma questa è l'evoluzione di questo sport che comunque amiamo. Si dice che dalla prossima competizione ci sarà un concorso per il pallone da proporre e non sarà più un monopolio Adidas; altro segno che ormai il pallone da calcio è diventato una fonte di guadagno.

E' impressionante il numero in continuo aumento dei gol realizzati dalla distanza da quando si è iniziata l'innovazione del pallone da calcio. Ci viene da pensare cosa avrebbe potuto fare un Maradona o un Pelé con un arnese del genere, oppure anche loro si erano adattati a quel che avevano tra i piedi? Che esista un'evoluzione del calciatore progressiva con quella del pallone? Mi pare difficile da credere. Credo sia più plausibile la teoria che con queste nuove sfere divenga più facile eseguire un "tiro della domenica" (solamente nelle ultime 3 giornate di Serie A si contano già 13 marcature da fuori area). Non vogliamo di certo mettere in discussione il talento di molti giocatori, ma sarebbe curioso vedere cosa succederebbe vedere questi campioni giocare con un bel Tango. Di sicuro sarebbero più contenti i portieri che non dovrebbero più essere umiliati a rincorrere la traiettoria impossibile da prevedere di un pallone con gli occhi.

Ecco per i più curiosi il video di fabbricazione del più recente Europass degli Europei 2008:



Articoli Correlati



Nessun commento:

Posta un commento