domenica 5 ottobre 2008

Quando Le Piccole Fanno La Voce Grossa

Sarebbe questo lo slogan da proporre per descrivere questo pomeriggio emozionante. A parte la Fiorentina e l'Udinese - che solitamente non figurano ancora tra le "grandi" - le altre prime della classe hanno fatto cilecca, perdendo tre punti preziosi per rimanere in scia. Una giornata che va contro molti pronostici, ma che continua a mostrare un trend preoccupante nel nostro campionato: a parte i numerosi falli - alcuni veramente pericolosi - sono stati sventolati - in attesa del posticipo - 42 cartellini gialli e 9 rossi! Tantissimi! Da segnalare pure un dato positivo, visto che ci sono stati molti gol - alcuni di pregievole fattura - in totale 21 in attesa di Milan-Cagliari. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio i risultati di oggi.

Ti aspetti una reazione della Sampdoria, ed invece hai una sconfitta tuonante. L'impegno messo in campo da Cassano non è sufficiente per tenere a galla i doriani, che soffrono troppo nel costruire gioco e l'assenza di Palombo pesa come un macigno. Dall'altra parte Doni-Guarente-Cigarini formano un asse strepitoso, toccando un'infinità di palloni e sbagliandone pochissimi. Dopo il vantaggio blucerchiato con una prodezza del talento di Bari Vecchia - una serpentina ubriacante - sarà proprio il fantasista bergamasco - alla tenera età di trentacinque anni - a salire in cattedra servendo una palla deliziosa per Floccari che trasforma e ringrazia. La Samp va addirittura sotto con il gol di Garics - lasciato colpevolmente solo - a fine primo tempo, ma riesce a pareggiare in apertura di ripresa con un rigore dubbio concesso da Girardi e trasformato da Cassano. Si pensa al solito pareggia, ma Doni non ci sta e prima innesca Padoin che poi concede a Floccari il tap-in - e doppietta personale - e poi - dopo l'espulsione di Accardi e Dessena per la Samp - timbrerà anche lui il cartellino sfruttando un bel corridoio concessogli dai difensori avversari. La Sampdoria incoccia in un risultato negativo che pesa moltissimo sul morale, mentre Del Neri legittima il fattore campo, rimanendo a punteggio pieno quando i suoi giocano in casa.

A Verona, invece, la Fiorentina sfrutta quella che è per lei una "seconda casa" per portare a casa tre punti fondamentali per convincere e rimanere nella scia delle grandi. Prandelli effettua - come sempre - qualche cambio, ma è la mentalità ad essere giusta. Rispetto alla partita contro la Steaua si vede più gioco palla a terra e meno lanci prevedibili per Gilardino. Sono bravi ad inserirsi anche i centrocampisti e sarà proprio da una "furbata" di due giovani vispi come Kuzmanovic e Montolivo che nascerà il gol del vantaggio viola. Mentre tutta la difesa clivense protesta con l'arbitro, il giovane di Caravaggio batte rapidamente per Kuz che solo davanti a Sorrentino non sbaglia e sigla la seconda rete personale in Serie A. Il Chievo non demorde, ma la sua tenacità lo porta a perdere i nervi ed a commettere qualche fallo di troppo che Banti sanziona con una serie di gialli ed un rosso per Scardina quando interviene in modo assassino su Semioli. Prandelli vorrebbe che i suoi chiudessero la partita per poter stare più tranquillo, ma il palo bloccherà il colpo di testa del solito Kuz - migliore in campo. Non ci sarà niente o nessuno - difesa compresa - a fermare il colpo di testa di Gilardino poco dopo; il violinista continua a segnare, ormai non è una rinascita ma una conferma. Iachini - da ex - dovrà accontentarsi, poiché i suoi ragazzi hanno dato il massimo pure in dieci. Belle le scene sugli spalti, dove i tifosi del Verona si sono uniti ai gemellati della Fiorentina per tifare assieme per la vittoria viola; a volte il calcio è pure questo.

Ci si aspettavano tanti gol dallo scontro tra rivelazioni a Marassi, ma il Genoa - si sa - qui perde raramente. Lavezzi doveva portare i suoi in vittoria nella tana di Milito, ma in questo caso il Principe ha avuto la meglio sul Pocho, pur avendo fatto una gran partita. Non c'è nemmeno il tempo di fischiare il calcio d'inizio che - proprio come un fulmine - Lavezzi porta in vantaggio i suoi dopo appena 25'' sfruttando un errore difensivo di Biava. Incredibile per tutti e per lo stadio ammutolito. Pare essere solamente un lampo perchè poi, del Napoli, si vede poco; qualche sortita dei soliti noti, ma poco più, mentre il Genoa attacca come un collettivo ed ha un gioco più corale che coinvolge tutta la formazione. Meritato il pareggio nel finale del primo tempo con Papastathopoulos che fa un movimento da grande attaccante più che da difensore. Era stato annullato - giustamente - un gol a Milito cinque minuti prima, ma avrà tempo per rifarsi. Proprio ad inizio di ripresa si vede che l'argentino del Genoa è di un'altra categoria: stop elegante sul lancio di Sculli, spalle alla porta, protegge la palla tra due uomini e tocca per l'accorrente Palladino che la deve solo mettere dentro; che giocatore! Lavezzi non ci sta a perdere così il confronto ed ubriaca un paio di giocatori genoani, finché Marco Rossi non lo stende e viene espulso giustamente. Si pensa ad un Genoa che rimarrà a difendere il risultato, ma non è nel DNA di questa squadra; d'altronde segnare un altro gol è più sicuro che difenderne uno solo di vantaggio. Ed è proprio così quando Juric si invola sulla fascia e crosserà nel mezzo, quasi sapendo che tanto Milito questi palloni li trasforma in gol e così è. Come abbiamo detto, i colpi di scena non finiscono qui e due minuti dopo è Denis a pareggiare con una splendida girata in area. Ci sarà anche la seconda ammonizione - e quindi conseguente espulsione - per Papastathopoulos ed a questo punto gli azzurri premono fino all'ultimo, ma Rubinho manterrà il risultato sul 3-2 per i suoi e per gli uomini di Reja ci sono due settimane di pausa per cercare di ritrovare il morale giusto.

Se quella di Genoa si sapeva essere una partita piena di colpi di scena, non ci si aspettava certo che la Vecchia Signora potesse perdere così in campionato dal Palermo. E' vero che i giocatori di Ballardini stanno attraversando uno splendido periodo, ma è altrettanto vero che oggi la sconfitta della Juventus è stata pienamente meritata. La difesa sapevamo che fosse a pezzi, ma se sei riserva alla Juve, qualcosa devi valere, ma sulla punizione che porta i palermitani in vantaggio c'è una dormita generale su Cavani prima e su Miccoli poi; il Palermo perderà poco dopo il suo folletto per infortunio, speriamo non sia un lungo stop per lui. Ci vuole il solito Del Piero a rimettere in piedi i suoi al 40' con una punizione velenosa che sorprende Amelia sul suo palo. Poco dopo ci sarà l'espulsione di Sissoko che marcherà definitivamente l'andazzo dell'incontro. la Juventus ha la mentalità della squadra che deve vincere, ma attaccare con l'uomo in meno e la stanchezza che si sente, non è l'ideale. Proprio in uno spazio lasciato dalla retroguardia attaccano i giocatori rosanero che sfruttano al meglio un contropiede all'80' con Simplicio che serve un altro assist, stavolta al neo entrato Mchelidze che finalizza in rete e fissa il risultato sul 1-2. Ranieri ci rimane male, ma forse da questa squadra ci si aspetta più di quello che è pronta a dare, ma questo vuol dire essere giocatori alla Juve.

La Reggina avrebbe tutte le carte per guadagnarsi i tre punti, ma spreca veramente tantissime occasioni durante l'arco della partita. Sfortunata due volte con Brienza che in apertura colpisce la traversa su punizione e poi in finale di partita - sull'azione del gol - colpisce ancora la traversa. Dopo aver creato moltissimo, mentre il Catania è rimasto sornione, sono i calabresi ad andare in svantaggio su una sventola di Paolucci che mette la palla dove Campagnolo non può arrivare. Poco dopo il giovane talentino verrà espulso per doppia ammonizione e lascerà i suoi compagni a difendere in dieci contro le ire dei giocatori di Orlandi. Brienza è un peperino che si muove molto e crea, ma è pure capace di mettere fuori tante occasioni limpide. Per evitare la beffa totale ci pensa Costa in una mischia in area a dieci minuti dalla fine a pareggiare i conti. Almeno un punto è stato guadagnato, ma è bene che la Reggina ne perda meno per strada, altrimenti la faccenda si fa dura.

Proprio in quella porta, in questa partita Mario Frick aveva punito la Roma un anno fa. Oggi l'attaccante del Lichtenstein decide di farlo nuovamente, affondando nuovamente Spalletti ed i suoi uomini che tornano ad essere messi in discussione. I giocatori non riescono a tenere in mano la partita come dovrebbero fare e si fanno mettere in difficoltà da qualche sortita offensiva dei toscani. E' vero che ci sono stati tanti impegni in questo periodo, ma una squadra - teoricamente - allestita per vincere lo scudetto, non può comportarsi così. Può essere che Spalletti rischi veramente il posto? Ancora forse no, ma se non inizia a cambiare la sua mentalità prepotente di voler imporre sempre e solo quello schema ai suoi uomini, la Roma non si classificherà nemmeno per la prossima Champions League. I giocatori paiono nervosi e la dicono tutta le espulsioni di Méxes e Panucci per doppia ammonizione; e ora chi gioca in difesa al prossimo turno? A parte qualche offensiva dei soliti singoli, non c'è armonia nell'azione ed i nuovi non si sono ancora integrati. Ménez era arrivato come una promessa, ma ancora rimane impalpabile ed aiuta poco nel contesto del gioco. Giampaolo può solo sorridere nell'ottenere questi tre punti, mentre Spalletti è bene che pensi che dopo la sosta c'è Roma-Inter. Di tempo per lavorare su un 4-4-2 ce ne è eccome.

Infine, c'è una squadra che non smette mai di stupire ed è l'Udinese di Marino. Dopo tante chiacchere su un possibile caso Quagliarella le voci si sono tutte ghiacciate, grazie anche alla prova convincente offerta oggi. L'attaccante napoletano - con i suoi due gol - porta altri tre punti alla formazione friulana che adesso aggancia Inter e Lazio in cima alla classifica. Si vedeva che entrambe le squadre erano provate dagli impegni infrasettimanali, ma l'Udinese ha qualcosa in più rispetto ad un Torino che si è disperso. I meccanismi offensivi non sono ancora al meglio, anche se qualcosa di buono si intravede a sprazzi. Là davanti - invece - i tridenti schierati da Marino sono sempre ben rodati, indipendentemente da chi viene schierato. Per i bianconeri si prospetta un'altra stagione da protagonista e chissà che non ci possa essere spazio per pensare a qualcosa di meglio. Vedendo cosa fanno le altre, prendersi un margine di distacco sembra una buona idea.


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