In questo anticipo atipico di Serie A, una bella partita tra Juventus e Genoa, ma tanta, troppa, Juve per i rossoblù. Doveva essere un banco di prova per una delle due e diciamo che sono uscite risposte prevedibli: la Juventus è pienamente in corsa per tutti gli obiettivi ed il Genoa non riesce a giocare allo stesso modo come in casa. C'è da dire che l'erba dell'Olimpico, tenuta più alta per la partita di rugby che si svolgerà sabato, ha infierito non poco sulla velocità e la qualità del gioco, facendo scivolare i giocatori in più occasioni. A tagliare le gambe agli uomini di Gasperini è il gol a freddo preso da Grygera che sfrutta una bella intuizione di Del Piero per penetrare la difesa del Genoa. Dopo poco arriva anche il raddoppio con Amaurì che fa una sorta di terzo tempo, staccando più in alto di tutti e fa 2-0. C'è la reazione da parte del Grifone, ma non sufficientemente rabbiosa, con Potenza che sbaglia ogni cross che fa - e non sono pochi, almeno 9-10 (sostituito ad inizio ripresa). Da segnalare due errori dell'assistente Griselli che, prima ferma Gasbarroni con un'autostrada davanti a sé, poi ferma anche Milito che segna, ma a gioco fermo - due fuorigiochi inesistenti. Il gol non arriva e la potenza fisica di Chiellini sovrasta Milito sulle poche occasioni che ha, con il Genoa che non sfrutta a dovere i suoi movimenti. La Juve ne farà tre con Iaquinta, dopo quasi 2' dal suo ingresso per Amaurì. Al 42' viene fischiato rigore contro la Juventus per un fallo di mano di Legrottaglie, ed almeno Milito ha la possiblità di portarsi a 10 gol in classfica marcatori - magra consolazione. Infine, arriva il quarto gol della Juve, o meglio, l'autogol di Papasthatopoulos che cercava di salvare la propria porta. Finisce ingenerosamente per il Genoa, ma i bianconeri hanno meritato, firmando la settiman vittoria consecutiva, lasciando la crisi definitivamente alle spalle e raggiungendo - temporaneamente - l'Inter in vetta alla classifica dopo due anni e mezzo senza sentire l'aria del primo posto in A.
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