
Ecco le parole della tanto attesa conferenza stampa di José Mourinho alla vigilia dello scontro europeo contro il Manchester United - squadra campione in carica sia in Europa che nel mondo. Uno scontro difficilissimo che non pare, però, spaventare il tecnico portoghese che affronta questa gara come tutte le altre, nonostante rispetti gli avversari. Anticipazioni sulla formazione e osservazioni oculate. Andiamole a vedere assieme.
Hai nove punti di vantaggio in classifica in campionato, pensi veramente che il calcio italiano sia più indietro e meno competitivo rispetto alla Premier? "No, sono due competizioni assai diverse. Da voi c'è molta passione che qui manca, molto furore e voglia di sudare fino in fondo. Tuttavia, qui, in Italia, le squadre sono molto più preparate dal punto di vista tattico ed organizzativo. Non è facile nemmeno per le squadre forti come noi affrontare le ultime in classifica. Ci sono squadre molto forti come la Fiorentina e Genoa che sono avversari durissimi. Sono molto soddisfatto della mia esperienza in questo campionato. In campionato nove punti sono nove punti, ne mancano altri trenta. Basta vedere il Barcellona che ora si ritrova con sette punti di vantaggio e deve vincere ogni partita. Non dobbiamo dormire in campionato, siamo a buon punto, ma non è ancora finita".
Hai ancora grande affetto in Inghilterra, ti chiamano lo Special One tutt'ora, cosa sentiresti di mandare via dalla competizione la squadra di Ferguson a questo punto? "Niente di speciale. Sarebbe lo stesso sentimento con una squadra di un altro Paese o allenata da qualcun altro. L'obiettivo è quello di andare avanti quindi non importa chi sia l'avversario. Ero contento con il sorteggio del Manchester United perché ho avuto la possibilità di preparare bene la partita a livello psicologico, non mi devo preoccupare di cali di concentrazione. Sicuramente sono sicuro che i miei ragazzi sanno quanto è importante l'impegno e si comporteranno di conseguenza".
José, il Manchester è molto noto per il suo calcio offensivo, mentre il calcio italiano è noto per caratteristiche diverse. Come vedi la partita tatticamente? "Penso che Manchester United ha delle grandi dote offensive, ma guardo con grande attenzione ogni match nelle precedenti Champions League e la squadra di Ferguson cambiava atteggiamento fuori da casa. Ad esempio a Barcellona affrontarono la gara con un approccio diverso. Non penso che abbiano paura di noi, so che a Ferguson non piace la parola e nemmeno ai giocatori, però penso che ci rispettino. Penso che avranno un approccio diverso anche con noi e cambieranno più di quanto dobbiamo cambiare noi. Giocheremo come in campionato, con il 4-4-2, Adriano ed Ibrahimovic in attacco. Non abbiamo paura dell'avversario. Non penso che giocheranno come in Premier con Ronaldo, Tevez, Rooney e Berbatov tutti insieme. Dovranno cambiare più di noi".
Ci ha abituato a nominare le formazioni prima delle partite in Champions, lo può fare? "Mi aspetto Carrick, Park, Giggs e Scholes a centrocampo, non un calcio troppo offensivo, in avanti dovranno cambiare. Noi giochiamo con il 4-4-2 a rombo, a centrocampo Stankovic, Cambiasso, Zanetti e Muntari e quattro dietro".
L'Inter ha un blocco mentale in Champions? "Non penso che hanno un blocco. Ho visto così tanti club in Europa vincere la Champions League. Il campionato è diverso, ci sono tre o quattro squadre capaci di combattere per il titolo. In Champions è diverso, ci sono una decina di squadre con capacità ed ambizioni di arrivare in fondo. L'Inter è uscita negli ottavi contro Valencia e Villareal, due squadre che dovrebbe solitamente battere. Il Manchester nel 2004 era uscito contro il Porto e penso nessuno ci avrebbe scommesso". E rispetto al Milan? "Mah, l'Inter sta vincendo il campionato, il Milan no. L'Inter gioca in Champions ed il Milan in UEFA. Non so se è più importante il passato o il futuro. Il passato del Milan ha tanti successi ed è molto rispettabile. Ho detto ai ragazzi di non avere paura e di andare senza timore a questo scontro e probabilmente tra 15 giorni possiamo celebrare l'eliminazione dei campioni d'Europa e del mondo".
Cosa pensa delle dichiarazioni lasciate da Ancelotti? "Ancelotti è un grande allenatore, gioca anche lui con le parole e le emozioni. E forse pensa che gli altri siano dei pirla. Quando lui non parla di come ha vinto l'ultimo derby, con Kakà in posizione di fuorigioco, dimostra chiaramente questo. Se Allegri avesse la bocca grande come me e come Carlo, dovremmo parlare di un gol del Milan, di Inzaghi che come Adriano deve finire con tre giornate di squalifica, si potrebbe parlare di tante cose, di un rosso per Ambrosini contro di noi che non è stato dato. Se il Milan è riuscito a trasformare una partita che andava verso il 3-0 o il 4-0 in un 2-1 è stato fortunato...ma la fortuna è una qualità delle grandi squadre".".
Hai nove punti di vantaggio in classifica in campionato, pensi veramente che il calcio italiano sia più indietro e meno competitivo rispetto alla Premier? "No, sono due competizioni assai diverse. Da voi c'è molta passione che qui manca, molto furore e voglia di sudare fino in fondo. Tuttavia, qui, in Italia, le squadre sono molto più preparate dal punto di vista tattico ed organizzativo. Non è facile nemmeno per le squadre forti come noi affrontare le ultime in classifica. Ci sono squadre molto forti come la Fiorentina e Genoa che sono avversari durissimi. Sono molto soddisfatto della mia esperienza in questo campionato. In campionato nove punti sono nove punti, ne mancano altri trenta. Basta vedere il Barcellona che ora si ritrova con sette punti di vantaggio e deve vincere ogni partita. Non dobbiamo dormire in campionato, siamo a buon punto, ma non è ancora finita".
Hai ancora grande affetto in Inghilterra, ti chiamano lo Special One tutt'ora, cosa sentiresti di mandare via dalla competizione la squadra di Ferguson a questo punto? "Niente di speciale. Sarebbe lo stesso sentimento con una squadra di un altro Paese o allenata da qualcun altro. L'obiettivo è quello di andare avanti quindi non importa chi sia l'avversario. Ero contento con il sorteggio del Manchester United perché ho avuto la possibilità di preparare bene la partita a livello psicologico, non mi devo preoccupare di cali di concentrazione. Sicuramente sono sicuro che i miei ragazzi sanno quanto è importante l'impegno e si comporteranno di conseguenza".
José, il Manchester è molto noto per il suo calcio offensivo, mentre il calcio italiano è noto per caratteristiche diverse. Come vedi la partita tatticamente? "Penso che Manchester United ha delle grandi dote offensive, ma guardo con grande attenzione ogni match nelle precedenti Champions League e la squadra di Ferguson cambiava atteggiamento fuori da casa. Ad esempio a Barcellona affrontarono la gara con un approccio diverso. Non penso che abbiano paura di noi, so che a Ferguson non piace la parola e nemmeno ai giocatori, però penso che ci rispettino. Penso che avranno un approccio diverso anche con noi e cambieranno più di quanto dobbiamo cambiare noi. Giocheremo come in campionato, con il 4-4-2, Adriano ed Ibrahimovic in attacco. Non abbiamo paura dell'avversario. Non penso che giocheranno come in Premier con Ronaldo, Tevez, Rooney e Berbatov tutti insieme. Dovranno cambiare più di noi".
Ci ha abituato a nominare le formazioni prima delle partite in Champions, lo può fare? "Mi aspetto Carrick, Park, Giggs e Scholes a centrocampo, non un calcio troppo offensivo, in avanti dovranno cambiare. Noi giochiamo con il 4-4-2 a rombo, a centrocampo Stankovic, Cambiasso, Zanetti e Muntari e quattro dietro".
L'Inter ha un blocco mentale in Champions? "Non penso che hanno un blocco. Ho visto così tanti club in Europa vincere la Champions League. Il campionato è diverso, ci sono tre o quattro squadre capaci di combattere per il titolo. In Champions è diverso, ci sono una decina di squadre con capacità ed ambizioni di arrivare in fondo. L'Inter è uscita negli ottavi contro Valencia e Villareal, due squadre che dovrebbe solitamente battere. Il Manchester nel 2004 era uscito contro il Porto e penso nessuno ci avrebbe scommesso". E rispetto al Milan? "Mah, l'Inter sta vincendo il campionato, il Milan no. L'Inter gioca in Champions ed il Milan in UEFA. Non so se è più importante il passato o il futuro. Il passato del Milan ha tanti successi ed è molto rispettabile. Ho detto ai ragazzi di non avere paura e di andare senza timore a questo scontro e probabilmente tra 15 giorni possiamo celebrare l'eliminazione dei campioni d'Europa e del mondo".
Cosa pensa delle dichiarazioni lasciate da Ancelotti? "Ancelotti è un grande allenatore, gioca anche lui con le parole e le emozioni. E forse pensa che gli altri siano dei pirla. Quando lui non parla di come ha vinto l'ultimo derby, con Kakà in posizione di fuorigioco, dimostra chiaramente questo. Se Allegri avesse la bocca grande come me e come Carlo, dovremmo parlare di un gol del Milan, di Inzaghi che come Adriano deve finire con tre giornate di squalifica, si potrebbe parlare di tante cose, di un rosso per Ambrosini contro di noi che non è stato dato. Se il Milan è riuscito a trasformare una partita che andava verso il 3-0 o il 4-0 in un 2-1 è stato fortunato...ma la fortuna è una qualità delle grandi squadre".".
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