
Nell'ambiente interno è da tempo che circolano voci riguardo il futuro di Cesare Prandelli, legato alla Fiorentina da un contratto fino al 2011, ma il futuro potrebbe riservare qualche cambiamento inaspettato. E' da tempo che il direttore sportivo della Fiorentina e l'allenatore "non si trovano" sulle questioni di mercato, fissando degli obiettivi che non coincidono e non combaciano nemmeno con la linea guida della società: puntare su i giovani per avere una squadra competitiva in futuro. Tutti erano d'accordo, motivati per vincere in viola, ma qualcosa è successo quando la Fiorentina ha dimostrato di poter essere "competitiva" sin da subito, di poter lottare per la zona Champions. Il tecnico ha suggerito alla società una strategia diversa
che i Della Valle hanno sposato, poiché un'altra qualificazione nella competizione europea avrebbe garantito maggiori introiti. E' stata seguita, quindi, la guida di Prandelli, il quale ha spesso chiesto giocatori già precedentemente allenati, preferendoli ai talenti che Corvino cercava di portare per essere lanciati dal tecnico. Sono scaturiti diverbi tra le parti che hanno contrapposto le due opinioni, ma pare che la società - anche per un motivo economicamente vantaggioso - appoggi la visione del d.s. Corvino. I recenti risultati - 7 sconfitte in campionato - hanno destato qualche dubbio e gli acquisti sbagliati - Semioli per 7 milioni di Euro - richiesti dal tecnico hanno convinto la proprietà. Se in un futuro meno, o più remoto, sarà da decidere, ma la cosa che pare sicura è un divorzio tra Prandelli e la società gigliata. Ovviamente c'è gratitudine per il lavoro svolto, ma c'è la necessità di un polso diverso alla guida di questo spogliatoio.
Vediamo, allora, i possibili scenari. Quello più suggestivo porta a Luciano Spalletti, toscano di nascita e di origine, vorrebbe tornare vicino a casa una volta terminata l'avventura in giallorosso. Il contratto scade nel 2010, stesso anno in cui termina il mandato di Ranieri alla Juventus ed Ancelotti al Milan, entrambi potenziali candidati per sostituire l'allenatore di Certaldo nella Capitale. Spalletti è molto apprezzato a Firenze e garantirebbe un buon gioco alla squadra, riuscendo a valorizzare gli elementi giovani nella rosa, come ha fatto con la Primavera romanista. Inoltre, è stato già a contatto con campioni di calibro internazionale, sapendoli gestire, al contrario di Prandelli - il quale spesso mostra ancora qualche limite, soprattutto nella preparazione invernale, dove la squadra arriva sempre stanca sul campo e questo è il momento meno propizio per i viola per prendersi una "pausa". La seconda opzione, sempre suggestiva, sarebbe quella di Delio Rossi, tecnico molto legato a Pantaleo Corvino già in passato a Lecce e che ha saputo valorizzare al massimo il potenziale della Lazio, portando alla ribalta nomi semi-sconosciuti. Potrebbe essere lui l'erede di Prandelli alla guida dei viola? Vedremo.
merda appena le cose non vanno benissimo si sente di tutto tsk
RispondiEliminaTi posso dire che è da tento che si inizia ad avere dubbii sul polso per gestire il gruppo e le difficoltà. penso che Prandelli sia un buon allenatore, ma adesso a Firenze serve un vincente.
RispondiEliminaquesta volta e credo una delle poche non sono d accordo con te brando :) e non capisco bene cosa intendi con vincente..
RispondiEliminaBeh lavorando all'interno dell'ambiente ti posso assicurare che Cesare Prandelli ha un'immagine di sé nella stampa e sulla carta stampata che non riflette la persona vera che è. L'identità non combacia con la persona che si tende a santificare altrimenti. Non posso biasimare uno spettatore che crede in ciò che vede, però io posso garantire il contrario. Tanti giovani sono passati per Firenze e Prandelli non è riuscito con tatto a farli crescere nel modo adeguato, accennando successo solamente con elementi da lui già allenati, oppure giocatori "già fatti". Di fatto alla Fiorentina non abbiamo formato alcun campione se non Gamberini, poiché anche lo stesso Montolivo non ha ancora trovato una sua vera identità nel campo pur avendo la classe cristallina di cui è dotato di natura. Ricordami un giocatore che lui è riuscito a crescere se non appunto Gamberini. Gli altri sono arrivati col tempo o erano già affermati di loro - perché intendiamoci i vari Frey, Mutu e Gilardino non hanno bisogno di introduzioni. Qui c'è un progetto da portare avanti e la sensazione della società è che l'allenatore sia stato in grado di lavorare bene fino a questo punto, ma che anche in panchina ci vuole un "salto di qualità". Mi spiego meglio, uno che in passato abbia avuto a che fare con persone di carisma da campione e che allo stesso tempo abbia lanciato dei giovani provenienti dalla Primavera, riuscendo ad avere risultati soddisfacenti. Certo, il quarto posto di questi anni è onorevole, però bisogna capire dove si mira. Questa stagione doveva dare "la svolta", ma nel tabellino leggiamo 7 sconfitte e punti persi male per la strada - e quella stentata vena di fare punti con le grandi. Il gioco della Fiorentina è discreto, ottimo dalla difesa fino al centrocampo, arrivando discretamente alla 3/4 per poi fallire miseramente negli ultimi 20 metri affidandosi alle giocate dei singoli per risolvere la situazione del gol (se vedi le reti di questa stagione non nascono da azioni corali).
RispondiEliminasantificare.. ok brando ti seguo anche se secondo me dovresti dare un qualche merito in piu al prando che come dici i vari campioni non li ha scoperti certo alla fiorentina.. li ha "solo" rivalutati, possibile che sia una cosa da poco certo rivalutare un gila ma se alberto quest anno non segnava era ancora colpa del prando.. e comunque credo che un monto un kuzma e si anche un pazzo e lo stesso osvaldo siano dei giocatori che faranno ancora parlare di se. Sara anche che giocare in champions per quanto bravi siano sti ragazzi manca qualcosa si sapeva e forse col senno di poi bastava un po di rabbia nel falciare quello del lione che porta palla con un uomo in terra o per lamentarsi con l arbitro quando jogo viene tranciato in area.. io come detto ti seguo brando e sono anche d accordo che abbia fatto errori come sono sicuro che la fiore quest anno é stata sfortunata ma mi chiedo anche quanto come dici le 7 sconfitte pesano su questo prando e quanto pesi il bilancio speso sulle spalle di prandelli.. della valle non ha mai parlato di "stagione della svolta" chiaro che vuole la bella fiorentina ma é anche chiaro che ci vogliono anni e infrastrutture e sponsor.. é stata pompata dai media visto come giocava alla fine della stagione passata.. sempre personalmente é brando :) si vedono le grandi giocare in difesa per vincere e adesso con 5 stelle portano a casa un pari contro le dette squadrette.. allenatori vincenti con fior fior di giocatori e quello che vogliono sotto l albero eppure stracriticati.. io son convinto che quando le cose girano bene sia la squadra e quando girano male l allenatore e non parlo solo del prando chiaro. Che poi un cambio magari fa bene psicologicamente ed é abbastanza per potenziare l organico o un altro modo di fare aiuti.. io sono per la fiore e se cambiano allenatore mi dispiace ma che non salti fuori un milan roma inter o juve che vuole un "non vincente" perché allora si che mi girano le balle :)
RispondiEliminaSai che apprezzo i tuoi commenti e questa non è assolutamente una discussione maliziosa, anche io ti parlo sempre in maniera personale - ma soprattutto da persona che lavora in questo settore da tempo. Capisco il tuo punto di vista e non ti dico che il lavoro fatto fino ad ora deve essere considerato nullo, anzi, ho detto proprio che va ringraziato per quanto fatto a Firenze, ma che - diciamo - il suo "mandato" è venuto a termine, anche perché lui sta facendo dei "casini" personali, come ammesso in conferenza stampa pre-Milan. Sta avendo delle turbe psicologiche ultimamente e questo non aiuta la squadra a seguirlo, ma queste sono cose che i tifosi non possono sapere. Inoltre, pensa anche alla sua prossima esperienza, che purtroppo ti devo dire si tingerà di bianconero, ma mi pare che questo era scritto sui muri e lapalissiano. Claudio Cesare Prandelli ha fatto un ottimo operato a Firenze, ma anche se i Della Valle non lo dicono pubblicamente, quando la Roma ha perso terreno, loro i 50 milioni di Euro investiti li rivedevano in un'altra Champions garantita. Che ci siano più squadre competitive ormai è evidente, ma puoi tu lottare a fatica con squadre del calibro di: Genoa, Napoli e Lazio; che fino ad un anno fa ti stavano sotto abbondantemente? Parliamoci chiaro, la Fiorentina ha perso svariati punti per la strada, alcuni rovinosamente, altri sfortunatamente ed altri ancora per la solita negligenza verso l'osare del suo allenatore, che quando va in trasferta - a volte pure in casa - firmerebbe per il pari. Le sconfitte con Roma e Milan non sono quelle da condannare, ci stanno, anche se farebbe piacere vincere contro una grande di tanto in tanto, sono più i 3 punti persi a Napoli quando vincevi 1-0, il 3-0 rimediato a Roma contro la Lazio, il passivo a Siena e soprattutto quello in casa contro il Lecce, questi sono i risultati che NON vanno bene per questa Fiorentina. La Champions League era un'esperienza da provare, la poca maturità non è qualcosa su cui può lavorare più di un tanto l'allenatore, bisogna lavorarci sul campo, certo è che si è buttata via in maniera piuttosto facile. Certo, un allenatore non può fare miracoli, si è visto anche Mourinho cadere a Bergamo prendendone 3, però, devo dire, che come dici tu, "un cambio magari fa bene psicologicamente ed é abbastanza per potenziare l organico o un altro modo di fare aiuti". Comunque, sostenere la propria squadra, sempre e comunque.
RispondiEliminaP.s. Se devo essere sincero penso che Gilardino senza Prandelli non sia in grado nemmeno di parlare ;)
si la juve ma fin che non vedo non credo.. vedevo gia kaka in inghilterra he e comunque non sono appassionato se si puo dire cosi al punto di sostenere i viola in tutto e per tutto anzi sono il primo a criticare quando si va male o si fa qualcosa di scorretto.. al punto che he ero il primo che quando monto non giocava bene voleva rasarlo a zero perché mi sembrava piu preso dai capelli che dal pallone.. ecc ecc.. adesso si tocca ancora i capelli ma quando fa gol da 30 metri non me ne accorgo piu.. si son fatti nomi é vero e l allenatore della lazio mi piace ma secondo me siamo ancora li.. ecco salta fuori il tifoso hehe non vorrei che la fiore anche con Delio Rossi metti che non decolla per magari gli stessi motivi di adesso e si rimpiange un signor allenatore :)
RispondiEliminaA me, infatti, il cambio con Delio Rossi mi convince poco, ben più affascinante la strada che porta a Spalletti, destinato ad andarsene da Roma a fine mandato.
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