A Firenze Continua A Tirare La Solita Brutta Aria E Questa Volta Prandelli Esce Allo Scoperto: "Così, Me Ne Vado"

A Firenze c'è un'aria più che tesa, ma già da tempo e non solo dopo la recente eliminazione dalla Coppa UEFA. Non è una novità per gli utenti del blog, che già potevano leggere la mia anticipazione qui, nonostante i diffidenti, il mio ruolo nel settore ha nuovamente trionfato. Esiste un meccanismo che si è rotto all'interno dell'ambiente della Fiorentina. Già da tempo direttore sportivo, proprietà e tecnico non lavorano in sintonia, lasciando ai giocatori un lavoro più grande di quello che possono sopportare: portare avanti la baracca. E' vero, una squadra è composta da undici giocatori in campo, però le responsabilità non possono essere depositate tutte sulle loro spalle. La società è intervenuta quando è stato necessario, manifestando il proprio sconforto, ma dalla panchina non è mai arrivato una dichiarazione per spronare o caricare i giocatori, dichiarazioni, invece, piuttosto monotone che non arrivano nell'animo dei giocatori, i quali, anche quando giocano male, si sentono dire "anche oggi una buona prestazione, la squadra ha saputo reagire ed ha dimostrato di non essersi dimenticata di giocare a calcio".

Raramente si è sentito, in questa stagione, un Prandelli che si è incluso come parte integrante della squadra e la sensazione che parte del suo entusiasmo sia scomparso lo si ha anche nelle sue parole: "Alle tante critiche io non ci sto. Le posso anche accettare, ma allora mi prendo anche i tre anni e mezzo di meriti. Oggi non recito. In una situazione così autodistruttiva io non ci sto. Io non ci sto in una città che si vuole auto distruggere. Avevo detto tempo fa che ci vuole continuità, ma se qui se ci si vuole auto distruggere, io non ci sto.Se la Fiorentina ha certi soldi per fare una stagione ed è una squadra da quinto-settimo posto dal punto di vista economico, se si arriva quarti è un miracolo. C'è troppa aspettativa ed automaticamente tensione. Le grandi squadre hanno più soldi di noi, forse Firenze non accetta il limite. In questi tre mesi, comunque, la squadra ed io daremo più del 100%. Lotteremo fino alla fine per il quarto posto. A fine stagione poi valuterò le cose, oggi più che mai". Due strade che, dopo queste dichiarazioni, sembrano sempre più lontane.