
Lazio 2-0 Bologna
Marcatori: Zàrate (L) 35' e 81'.
Ammoniti: Cribari e Foggia (L) ; Terzi, Mingazzini (B).
La Lazio mostra i denti ed il Bologna non può niente. Era atteso già da qualche partita il risveglio di Zàrate che è arrivato solamente dopo due mesi di digiuno, ma il simbolo della squadra di Delio Rossi è nettamente Pasquale Foggia, il quale oggi è stato incontenibile ed incontrastabile per la difesa bolognese. Poche occasioni rossoblù e vittoria meritata dalla Lazio che finalmente comincia a rigiocare come si era visto ad inizio stagione. La rapidità delle offensive laziali è stata la chiave del gioco dei capitolini che hanno messo in difficoltà la squadra di Mihajlovic, sconfitto nello stadio che lo ha reso grande.
La Lazio inizia col piglio giusto la partita con qualche tentativo dalla distanza, ma con poca precisione. I biancocelesti premono sull'acceleratore e reclamano il rigore per un'entrata di Belleri su Pandev in piena area, ma non ci sono gli estremi per il penalty e si prosegue. La partita si svolge praticamente tutta nella metà campo del Bologna che non riesce a costruire un'azione concreta. Il primo brivido proviene da Pasquale Foggia che lascia partire un sinistro molto angolato su cui Antonioli si distende ma non trattiene e per poco Brocchi non insacca avventandosi sulla ribattuta. Si va avanti tra qualche fallo di troppo ed i lampi del solito Foggia che si fa nuovamente pericoloso al 20' sul fondo di sinistra, poi rientra e lascia partire un destro fuori di pochissimo, ma stasera è incontrastabile. Dopo ritmi forsennati la partita vive una fase di stanca e manca precisione, con Pandev che sciupa una buona occasione in contropiede perdendo il pallone in corsa. Il piccolo Foggia conquista una punizione da posizione invitante al limite dell'area, posizione ideale per il sinistro di Kolarov, ma decide di partire Zàrate che inventa una parabola perfetta che si insacca alla destra di un Antonioli immobile - primo gol per l'argentino dopo quasi due mesi! Il finale è occupato ancora da qualche giocata sublime di Foggia, mentre i giocatori del Bologna sembrano soffrire veramente le sue iniziative e la sua velocità.
Mihajlovic capisce che c'è qualcosa che non va, e cambia la sua squadra in un 4-4-2 capace di sostenere meglio Di Vaio, troppo solo in questa prima frazione. La scelta tattica rende dal punto di vista del gioco ed i felsinei fanno un maggiore possesso palla, ma di occasioni non se ne parla. La Lazio pare addormentata, ma quando Pandev lancia Zàrate e Britos cicca l'intervento, si risveglia lo spirito biancoceleste, ma il tiro della punta stavolta è parato bene da Antonioli che mette in corner. La prima occasione rossoblù avviene al 66' con un colpo di testa di Marazzina che si spegne alto sopra la traversa. Partita nettamente meno bella nel secondo tempo, ed intanto è entrato Rocchi per Pandev e proprio la punta veneta contribuirà all'81' allo scambio uno-due che porta la Lazio a segnare la seconda rete sempre con Zàrate che brucia sull'uscita Antonioli grazie ad un colpo sotto. Mihajlovic si rimette il giubbotto e capisce che questa non è la sua sera all'Olimpico ed il finale si chiude con altre buone occasioni non concretizzate per il 3-0 laziale.
Arrivano, quindi, altri tre punti per la Lazio in modo da inseguire una posizione valida per la UEFA. Lotito può sorridere anche perché vedere questo Zàrate è uno spettacolo e ne vale la pena di riscattarlo. Notte buia, invece, per il Bologna di Mihajlovic che rimedia un'altra sconfitta e rischia di navigare in acque molto alte.T
Marcatori: Zàrate (L) 35' e 81'.
Ammoniti: Cribari e Foggia (L) ; Terzi, Mingazzini (B).
La Lazio mostra i denti ed il Bologna non può niente. Era atteso già da qualche partita il risveglio di Zàrate che è arrivato solamente dopo due mesi di digiuno, ma il simbolo della squadra di Delio Rossi è nettamente Pasquale Foggia, il quale oggi è stato incontenibile ed incontrastabile per la difesa bolognese. Poche occasioni rossoblù e vittoria meritata dalla Lazio che finalmente comincia a rigiocare come si era visto ad inizio stagione. La rapidità delle offensive laziali è stata la chiave del gioco dei capitolini che hanno messo in difficoltà la squadra di Mihajlovic, sconfitto nello stadio che lo ha reso grande.
La Lazio inizia col piglio giusto la partita con qualche tentativo dalla distanza, ma con poca precisione. I biancocelesti premono sull'acceleratore e reclamano il rigore per un'entrata di Belleri su Pandev in piena area, ma non ci sono gli estremi per il penalty e si prosegue. La partita si svolge praticamente tutta nella metà campo del Bologna che non riesce a costruire un'azione concreta. Il primo brivido proviene da Pasquale Foggia che lascia partire un sinistro molto angolato su cui Antonioli si distende ma non trattiene e per poco Brocchi non insacca avventandosi sulla ribattuta. Si va avanti tra qualche fallo di troppo ed i lampi del solito Foggia che si fa nuovamente pericoloso al 20' sul fondo di sinistra, poi rientra e lascia partire un destro fuori di pochissimo, ma stasera è incontrastabile. Dopo ritmi forsennati la partita vive una fase di stanca e manca precisione, con Pandev che sciupa una buona occasione in contropiede perdendo il pallone in corsa. Il piccolo Foggia conquista una punizione da posizione invitante al limite dell'area, posizione ideale per il sinistro di Kolarov, ma decide di partire Zàrate che inventa una parabola perfetta che si insacca alla destra di un Antonioli immobile - primo gol per l'argentino dopo quasi due mesi! Il finale è occupato ancora da qualche giocata sublime di Foggia, mentre i giocatori del Bologna sembrano soffrire veramente le sue iniziative e la sua velocità.
Mihajlovic capisce che c'è qualcosa che non va, e cambia la sua squadra in un 4-4-2 capace di sostenere meglio Di Vaio, troppo solo in questa prima frazione. La scelta tattica rende dal punto di vista del gioco ed i felsinei fanno un maggiore possesso palla, ma di occasioni non se ne parla. La Lazio pare addormentata, ma quando Pandev lancia Zàrate e Britos cicca l'intervento, si risveglia lo spirito biancoceleste, ma il tiro della punta stavolta è parato bene da Antonioli che mette in corner. La prima occasione rossoblù avviene al 66' con un colpo di testa di Marazzina che si spegne alto sopra la traversa. Partita nettamente meno bella nel secondo tempo, ed intanto è entrato Rocchi per Pandev e proprio la punta veneta contribuirà all'81' allo scambio uno-due che porta la Lazio a segnare la seconda rete sempre con Zàrate che brucia sull'uscita Antonioli grazie ad un colpo sotto. Mihajlovic si rimette il giubbotto e capisce che questa non è la sua sera all'Olimpico ed il finale si chiude con altre buone occasioni non concretizzate per il 3-0 laziale.
Arrivano, quindi, altri tre punti per la Lazio in modo da inseguire una posizione valida per la UEFA. Lotito può sorridere anche perché vedere questo Zàrate è uno spettacolo e ne vale la pena di riscattarlo. Notte buia, invece, per il Bologna di Mihajlovic che rimedia un'altra sconfitta e rischia di navigare in acque molto alte.T
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