Le dichairazioni del patron del Milan, Silvio Berlusconi, sono certamente chiare: "Ho detto come la penso a Galliani: a un ragazzo che ha una carriera che non è per tutta la vita e ha la prospettiva di un introito molto superiore a ora, è difficile dire di no. E noi non possiamo aumentare uno stipendio già al massimo livello. Dovremmo aumentarlo a tutti e non è possibile. Beh, se venisse ceduto mi spiacerebbe, a chi non spiacerebbe? Rischio di perderlo senza neanche guadagnarci niente. Solo che debbo tenere conto dei tifosi. Debbo trovare un colpo sul mercato. Vedremo". Insomma, pochi indugi, il giocatore può essere venduto. La società lo tratterrebbe anche, ma il timore è la richiesta di Kakà di aumentare ancora il proprio stipendio per poter rimanere, come era successo dopo l'offerta del Real Madrid. Le cose sono chiare, se lui vuole rimanere al Milan le cifre sono quelle attuali, nessun aumento.Ovviamente Kakà è più che un giocatore nell'ambiente rossonero e lo dice anche il copmortamento di alcuni suoi compagni, Pato prima e Ronaldinho ora, addirittura disperato: "abbiamo un disperato bisogno di lui per vincere tanti titoli. Sono convinto che i soldi non sarebbero il motivo principale del suo eventuale addio al Milan. E' troppo importante per noi, è il simbolo del Milan. Noi vogliamo tornare in Champions League e per riuscirci il Milan ha bisogno di Kakà". Obiettivi che, quindi, sembrano sfuggire senza il brasiliano con il numero 22.
Dichiarazione corale degli altri allenatori: Vendere! Paura? Non credo, più una vista oggettiva di chi osserva la cosa dall'esterno. Dichiarazioni che hanno tutte la stessa morale quelle degli allenatori. Mihajlovic pensa che "con una cifra del genere il Milan si rifà una squadra, visto anche il bisogno per l'età avanzata di molti giocatori". Così come la vede Ballardini che ritiene "con quella cifra puoi fare degli ottimi investimenti, ed anche perdendo un giocatore come Kakà puoi fare un'ottima squadra". Più sorpreso Marino che non saprebbe manco cosa farci con quei soldi: "cosa ci farei io? Non sono mai stato nella situazione di poterlo fare, però penso che sia un'offerta troppo importante da rifiutare". Punto di vista condiviso da Delio Rossi: "Alla mia squadra quelle cifre non sono pensabili, però penso che il Milan non possa rifiutare questa offerta". Più ironico Zenga: "Se arriva un'offerta del genere qui? Ce lo porto io in braccio il mio giocatore!". Più sensibili i commenti degli allenatori delle grandi, a partire da Ranieri: "Mi dispiacerebbe se Kakà lasciasse l'Italia mi dispiacerebbe per il nostro campionato. Il Milan senza Kakà, poi, è sicuramente diverso, ma bisogna vedere chi prenderebbero i rossoneri nel caso il brasiliano partisse. Proprio qui a Torino ci sono stati degli ottimi esempi, da Baggio a Zidane. Senza Kakà sarebbe un altro Milan, ma Ancelotti ha già dato prova di essere maestro nella gestione di certe situazioni". Più interessante la risposta di Spalletti: "Si, ma come ci si comporta nei confronti degli altri? Se un giocatore del genere è intoccabile, l'allenatore fatica poi a gestire la situazione e, anzi, rischia di diventare un tecnico gestito". L'unica voce che stona - stranamente - è quella di José Mourinho: "Kakà al City? Io lavoro in Italia e mi piacerebbe avere qua i migliori giocatori. Quanto a me, ho un contratto fino al 2011 con l'Inter e sono contento, ho le mie ambizioni qua. E' chiaro che Kakà è del Milan e sono loro che devono scegliere. Una follia l'offerta del City? Per me e' una follia chi fa un'offerta e non ha i soldi per pagare, ma se hanno soldi, ambizioni e fanno un'offerta che possiamo fare? Si può decidere di accettare oppure no".

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